Diverse donne sarebbero rimaste incinte, per simulare incidenti e incassare poi il risarcimento assicurativo
Nella primavera del 2012 a Corigliano Calabro vi sarebbe stato un vergognoso “passaparola”: molte donne sarebbero rimaste incinte per simulare incidenti stradali, abortire e incassare il risarcimento dalle compagnie assicurative.
E’ lo scenario che emerge dalle indagini di Polizia e Guardia di finanza nell’ambito della maxi-inchiesta “Medical Market”.
Oltre all’episodio che ha visto l’emissione d’alcune misure cautelari da parte del Giudice per le indagini preliminari di Castrovillari, Margherita Letizia Benigno, l’attenzione degl’investigatori si sta concentrando su almeno un altro caso di gravidanza in stato avanzato interrotta da un ipotetico falso sinistro. Polizia e Guardia di finanza stanno inoltre valutando numerosi altri casi d’aborti provocati a poche settimane di gravidanza.
La convinzione degl’investigatori è che molte donne sarebbero rimaste volutamente incinte per poi abortire e poter passare a tale inumano “incasso”.
L’episodio più esplosivo è quello del 15 maggio 2012, che ha portato all’arresto, per omicidio volontario premeditato ed aggravato in concorso, del medico 53enne Sergio Garasto, della 37enne Stefania Russo – madre del feto al settimo mese di gestazione che secondo le carte d’accusa sarebbe stato partorito in modo “primitivo” e soppresso in Pronto soccorso – della 43enne Nunziatina Falcone e del 33enne Piero Andrea Zangaro, amici della puerpera e secondo le accuse organizzatori del delitto unitamente al medico di Pronto soccorso dell’ospedale cittadino “Guido Compagna” il quale ne sarebbe stato l’ideatore e massimo artefice.
Eloquenti al riguardo, secondo il Gip Benigno, i contatti telefonici, i contenuti delle conversazioni e gl’incontri accertati tra gl’indagati tra il Primo e il 16 maggio 2012.
La presunta “cricca” era infatti intercettata telefonicamente.
E nell’ordinanza cautelare il Gip scrive che «rilievo assolutamente determinate per la comprensione dell’accordo criminoso e la contestuale concorsuale partecipazione alla ideazione, programmazione ed esecuzione del reato rivestono le risultanze investigative, collimanti e coerenti che attestano come nei 15 giorni che hanno preceduto il fatto criminoso Falcone Nunziatina, amica della gestante Russo Stefania, Zangaro Piero Andrea, titolare del bar Underground in cui lavora il fidanzato della Falcone (coinvolto in vicende giudiziarie riguardanti truffe perpetrate ai danni di enti pubblici) e il dottore Garasto si sentano spessissimo, nel corso delle telefonate, dai contenuti volutamente criptici i tre concordano appuntamenti per parlare a voce di determinate cose; il dottore Garasto sembra suggerire un sistema sicuro per “stoppare” qualcosa e la Falcone ha decine di conversazioni nell’ora che precede l’arrivo in ospedale della Russo e nelle ore successive».
Da lunedì per gl’indagati, i quali sono assistiti e difesi dagli avvocati Giuseppe Zumpano e Fabio Salcina, presso il Tribunale di Castrovillari cominceranno gl’interrogatori di garanzia.
Il legale di Stefania Russo, Nunziatina Falcone e Piero Andrea Zangaro, l’avvocato Salcina, tiene a precisare che l’ordinanza di custodia cautelare «non fa riferimento alcuno ad una peraltro inesistente richiesta di risarcimento danni da parte di Stefania Russo ad alcuna compagnia assicurativa».