Singolare iniziativa legale d’un cittadino che chiede al Procuratore di Castrovillari d’indagare sulle morti per tumore
«Nel comune di Corigliano Calabro sono in aumento i già numerosi decessi per tumore, sono morti di tumore pure mio padre e una mia cugina ed occorre che il signor Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari agisca per porre fine alle malattie ed ai numerosi casi di morte per tumore provocati dalla presenza di amianto sui dodici chilometri di spiaggia di questo comune».
Luigi Lombisani, 53enne di Corigliano Calabro ma residente in Germania dov’è emigrato per motivi di lavoro da diversi anni, di tanto in tanto ritorna nella sua terra natìa.
Pochi giorni fa è ripartito per la ricca nazione teutonica ma prima di partire ha presentato una formale denuncia-querela presso la Procura castrovillarese. Lo ha fatto affidandosi al proprio legale, l’avvocato Salvatore Sisca.
Già, ma chi ha querelato un semplice cittadino nella sua denuncia riguardante la crescita esponenziale delle tante e gravi forme di malattie neoplastiche che interessano i cittadini di questo comune?
E’ presto detto. Luigi Lombisani chiama in causa i sindaci di Corigliano Calabro, gli assessori regionali ed i ministri alla sanità che si sono succeduti negli anni, almeno dal 1992 quando una legge dello Stato ha dichiarato illegale l’utilizzo dell’amianto.
«Sulla spiaggia di Schiavonea di Corigliano – si legge nella denuncia-querela – vi sono visibili tracce d’amianto da molti anni: ad avviso del sottoscritto non hanno esercitato il dovuto controllo a tutela della salute dei cittadini i sindaci di Corigliano Calabro che si sono succeduti ed hanno tenuto un comportamento omissivo anche i vari assessori regionali ed i ministri alla sanità della nostra povera Repubblica».
Non solo. «Il controllo della spiaggia – continua la denuncia-querela – competeva anche alla Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro; i medici, poi, avevano l’obbligo di denunciare all’autorità giudiziaria i casi di morte per tumori causati dall’amianto».
Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari Luigi Lombisani chiede formalmente d’accertare: «Se la spiaggia di Schiavonea di Corigliano Calabro è contaminata da amianto; se tale contaminazione sia stata causa di tumori; quanti decessi per tumore si sono verificati a Corigliano Calabro negli ultimi vent’anni; se i sindaci di Corigliano Calabro, gli assessori alla sanità della Regione Calabria ed i ministri alla sanità della Repubblica Italiana hanno esercitato i dovuti controlli susseguenti ai numerosi casi di morte per tumori avvenuti a Corigliano Calabro; se i medici che hanno constatato le morti per tumore hanno denunciato i casi all’autorità giudiziaria; quali controlli ha fatto sulla spiaggia di Schiavonea la locale Capitaneria di Porto; con la presente – si legge infine – sporgo formale denuncia e querela contro i sindaci di Corigliano Calabro, gli assessori alla sanità della Regione Calabria, i medici ed i responsabili della Capitaneria di Porto, che vorrete identificare, e chiedo che nei loro confronti si proceda per tutti i reati configurabili, riservandomi la costituzione di parte civile».