Elezioni amministrative e Referendum sulla Giustizia: il D-Day scelto dal Ministero dell’Interno per mandare gli elettori alle urne è fissato per domenica 12 giugno 2022.
Mentre per il Referendum sulla Giustizia si voterà in tutta Italia, sono invece 977 i Comuni italiani chiamati al voto sia per il Referendum che per eleggere i Consigli Comunali nelle regioni a statuto ordinario. Di questi Comuni, grandi e piccoli, 75 su 404 sono Comuni calabresi, tra questi Catanzaro con i suoi circa 90mila abitati e 24 Comuni su 150 sono nella provincia di Cosenza. Tra questi ultimi, si andrà al voto anche in 3 Comuni dell’Alto Jonio Cosentino: Castroregio (345 abitati), Plataci (830 abitanti) e Trebisacce (8.374 abitanti). Ma mentre nei due piccoli Comuni arberëshe dell’Alto Jonio si va al voto alla scadenza naturale del mandato amministrativo, a Trebisacce si va al voto in largo anticipo a causa della grave vicenda giudiziaria, tuttora non conclusa, che ha portato allo scioglimento del Consiglio Comunale e al Commissariamento del Comune. Anche se per il 12 giugno mancano circa 2 mesi e mezzo, in tutti e 3 i Comuni, seppure con dinamiche molto diverse, sono in corso già da tempo le manovre elettorali fatte di assemblee, di incontri, di riunioni più o meno allargate, di strette mano e di pacche sulle spalle, sia per promuovere la propria candidatura sia per trovare portatori di voti con cui allestire e rendere competitive le liste. Nei due piccoli comuni del Comprensorio si dà per scontata la presenza nella competizione dei due Sindaci uscenti Alessandro Adduci alla guida del Comune di Castroregio dopo la prematura scomparsa del dr. Antonio Santagada, candidato nel 2017 alla guida della Lista Civica “Insieme per lo Sviluppo” e Francesco Tursi capolista nel 2017 della Lista Civica “Plataci nel Cuore” che è primo cittadino dal 2007e che tenterà di aggiudicarsi l’ennesima conferma alla guida del Comune di Plataci. Situazione molto diversa e certamente più complessa quella di Trebisacce dove la ben nota vicenda giudiziaria certamente finirà per avere un forte impatto sulla prossima campagna elettorale. Qui, come per magia, la mancata presenza di un candidato competitivo come l’ex sindaco Franco Mundo ha sdoganato una serie di candidature e di auto-candidature, davvero troppe per un Comune in decrescita che oggi conta meno di 9mila abitanti. Per cui ci sarà d’ora in avanti la necessità che più di un candidato faccia un passo indietro, o di lato, al fine di fare sintesi e di consentire di allestire liste qualificate e in grado di affrontare i tanti problemi vecchi e nuovi che sono all’orizzonte, specie dopo quasi un anno di commissariamento. Stando alla cronaca, al momento ci sono solo 2 aspiranti-sindaci che hanno già annunciato la propria discesa in campo: quella di Andrea Petta, Funzionario dell’Agenzia delle Entrate, che ha fondato e guida il Movimento Politico Culturale “Trebisacce 2030” che ha già svolto due assemblee pubbliche per illustrare il proprio progetto politico e inaugurato la propria sede elettorale su Viale della Libertà e quella del noto talent scout, manager, editore e produttore artistico Dino Vitola che ha deciso di dedicarsi alla guida del proprio paese d’origine e che per il momento punta a far conoscere il proprio programma ed a fare proseliti utilizzando soprattutto i Social. Ma oltre a questi due candidati, secondo le voci che si rincorrono, ce ne sarebbero almeno altri 6/7 sia su un fronte politico che sull’altro che sono fortemente impegnati a dialogare e, giocando al braccio di ferro, a tentare di promuovere la propria candidatura cercando però di fare sintesi con gli altri al fine di attrezzare una squadra competitiva. Non facciamo nomi, ovviamente, sia perché finora non ci sono state comunicazioni ufficiali sia perchè la situazione è in evoluzione. Ma ora che c’è la data bisognerà bruciare i tempi e venire allo scoperto anche al fine di non concedere vantaggi agli avversari.
Pino La Rocca