La nuova proroga contrattuale smentisce i rassicuranti annunci del sindaco Geraci
Detto e non fatto. Sì, perchè a dispetto delle rassicurazioni fornite dal sindaco Giuseppe Geraci, il quale lo scorso 9 dicembre aveva ricevuto una delegazione di manifestanti che con toni esasperati erano giunti fin sotto la sede municipale di Palazzo Garopoli (foto), il Comune di Corigliano Calabro non ha ancora pubblicato il nuovo bando per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, da mesi e mesi ormai annunciato come eternamente imminente. Da ultimo durante la conferenza stampa di fine anno tenuta dallo stesso primo cittadino lo scorso 29 dicembre.

Inutile girarci intorno: si prospetta l’ennesima proroga contrattuale per la “Ecoross Spa”. Già, un contratto perennemente “allungato” senza bando di gara e per l’ennesima volta da parte del Comune di Corigliano Calabro nei confronti della società di Rossano affidataria del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e della raccolta differenziata, quest’ultima qui perennemente in fase “sperimentale” a dispetto degli obblighi di legge che hanno fatto “lievitare” addirittura fino al 50% la relativa tassa per i cittadini.
La proroga sarebbe stata già decisa in Municipio. Indiscrezioni di palazzo parlano d’un allungamento contrattuale pari addirittura a sei mesi dal termine dell’ultima proroga fino al 31 dicembre scorso.
Eppure, il 17 settembre scorso, l’amministrazione del sindaco Giuseppe Geraci aveva pubblicamente presentato – “pratica” più unica che rara per una futura pubblica gara d’appalto – il nuovo bando a Palazzo Garopoli. Già, ma “quale”, se quella gara non è mai stata bandita? Il contratto con “Ecoross Spa” era venuto a scadenza naturale nel precedente mese di febbraio. Per scrivere un nuovo bando di gara agli efficientissimi uffici comunali preposti non sono bastati neppure i dieci mesi avuti finora a disposizione.
Fatti strani si sommano a fatti strani. Come la sponsorizzazione da parte di “Ecoross Spa” alla società del Corigliano Calcio appena una settimana dopo la pubblicazione della determina di proroga contrattuale del Comune – parliamo di quella dello scorso 30 settembre ora scaduta – e dopo che il campionato era già arrivato alla sua quarta giornata.
Alle amministrazioni pubbliche dev’essere noto che a seguito dell’intervento abrogativo dell’articolo 23 della Legge n. 62/2005 rispetto alla Legge n. 537/1993, la giurisprudenza attribuisce al divieto di rinnovo dei contratti d’appalto scaduti una valenza generale e preclusiva sulle altre e contrarie disposizioni della normativa nazionale che consentono d’eludere il divieto di rinnovazione dei contratti pubblici. L’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone ha già chiarito che la “proroga” – oggetto di numerose pronunce da parte della giustizia amministrativa – è un istituto assolutamente eccezionale. E, in quanto tale è possibile ricorrervi soltanto per cause determinate da fattori che comunque non coinvolgono la responsabilità dell’amministrazione aggiudicatrice. Al di fuori dei casi strettamente previsti dalla legge la proroga dei contratti pubblici costituisce una violazione dei principi enunciati all’articolo 2 del decreto legislativo n. 163/2006 e, in particolare, della libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza. La proroga deve infatti avere carattere di temporaneità e dev’essere strumento atto esclusivamente ad assicurare il “passaggio” da un regime contrattuale ad un altro. Una volta scaduto un contratto, quindi, l’amministrazione, qualora abbia ancora necessità d’avvalersi dello stesso tipo di prestazione, dev’effettuare una nuova gara (sentenza del Consiglio di Stato n. 3391/2008).
Ma proprio mentre per l’Autorità nazionale anticorruzione l’istituto della proroga rappresenta una vera e propria eccezione, per il Comune di Corigliano Calabro è divenuto istituto d’ordinaria amministrazione. Già, perchè qui tutti i servizi, o quasi, risultano proprio in regime contrattuale di proroga. Alcuni d’essi lo sono addirittura da anni senza che nessuno in Municipio si preoccupi minimamente di redigere i nuovi bandi per effettuare le pubbliche gare. Dalla manutenzione della rete idrica e fognaria alla manutenzione dei depuratori, a quella relativa alla pubblica illuminazione, al servizio canile. Ed è una “torta” di milioni e milioni d’euro.
Ma perché il bando-rifiuti non è stato ancora definito? La verità è che l’“abbozzato” bando, così com’è stato concepito, è suscettibile di provocare un ulteriore aumento della tassa-rifiuti a carico dei cittadini, quantificabile almeno nella misura del 30%. E questo per almeno due motivi. Primo: perchè è stato previsto un aumento del personale addetto – soprattutto per il “porta a porta” della differenziata – che dovrebbe passare da 45 a 70 unità lavorative. Secondo: perchè il costo dello stesso personale nel bando di gara non è stato calcolato sul contratto di base degli operatori del settore, bensì sulla base dei salari attuali dei dipendenti della società “Ecoross Spa”. Che sono mediamente ben superiori al contratto di base.
Ma non è finita qui. Sì, perchè non si riesce a capire come faccia l’amministrazione comunale di Corigliano Calabro, con in testa la “scienziata dell’ambiente” assessore Marisa Chiurco, a prevedere sin da subito – come convintamene afferma da quando s’è insediata – un sensibile risparmio economico per i cittadini dovuto alla diminuzione dei costi di conferimento in discarica, che diminuirebbero proprio grazie alla raccolta differenziata “porta a porta”.
I risultati di questa politica “al contrario”? Solo enormi aumenti.
Perchè l’eventuale risparmio dovuto all’altrettanto eventuale diminuzione del conferimento in discarica sarebbe molto più che compensato proprio dal costo dell’aumentato numero di dipendenti necessari per effettuare il “porta a porta”…