Nessuna proroga dalla Regione per i circa novanta “ex della mobilità” nonostante le motivate richieste formali da parte degli Enti interessati
Sembrano essere cadute definitivamente le speranze dei circa novanta lavoratori in mobilità assegnati dalla Regione Calabria, fino allo scorso 30 settembre, ai Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano, ed impiegati in diverse mansioni. L’auspicato, sperato provvedimento di proroga da parte della Giunta regionale presieduta dal governatore Mario Oliverio, non è arrivato e – pare – tantomeno arriverà.
Ciò a dispetto delle dichiarate rassicurazioni date a una delegazione degli stessi ex lavoratori interessati da parte dell’assessore regionale al Lavoro, Federica Roccisano, lo scorso 19 ottobre proprio presso la sede dell’assessorato a Catanzaro.
La titolare delle deleghe alle Politiche del lavoro e alla Formazione della Giunta regionale, aveva fatto riferimento all’esistenza di fondi residui di bilancio, che le avrebbero consentito, dopo avere affinato una serie di dettagli di tipo tecnico, di presentare la propria proposta-richiesta in seno alla Giunta, finalizzata ad un provvedimento di proroga motivato per i lavoratori in mobilità, in riferimento esclusivo ai Comuni di Corigliano Calabro e Rossano.
La questione dei circa novanta ex lavoratori in mobilità (una ottantina prestavano servizio presso il Comune di Corigliano, i restanti presso il Comune di Rossano) era stata sollevata con forza, pochi giorni prima della scadenza della convenzione con la Regione avvenuta lo scorso 30 settembre, da parte del sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, a margine d’un incontro con gli stessi lavoratori (foto) che s’era tenuto alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale all’Autorità portuale, Francesco Russo, e dei consiglieri regionali Giuseppe Graziano, di Forza Italia, e Giuseppe Giudiceandrea di Sinistra, ecologia e libertà.
Il primo cittadino rossanese aveva insistito su un dato di fatto: vale a dire che la forza lavoro dei novanta ormai disoccupati, risultava determinante per sostenere le “macchine burocratiche” attive presso il proprio municipio come in quello del Comune confinante, e la loro venuta meno oggi indebolisce notevolmente l’operosità degli organici dei due enti. «Credo che la Regione Calabria – aveva detto il sindaco rossanese – debba trovare una formula per prolungare i termini del contratto di formazione per questi novanta lavoratori che, al momento, risultano essenziali nell’economia operativa dei comuni di Rossano e di Corigliano Calabro; facendomi carico d’una problematica che interessa i due enti, ho chiesto agli esponenti del governo Oliverio d’occuparsi concretamente di questa problematica, perchè sarebbe assurdo e paradossale che in una situazione d’elevata criticità ci vengano tolte delle risorse umane che stanno offrendo un ottimo supporto all’apparato burocratico dei due Comuni».
Ma il 30 di settembre giunse inesorabilmente e col silenzio da parte della Giunta regionale, nonostante le formali richieste protese alla proroga e indirizzate, da parte delle due amministrazioni comunali, al governatore Oliverio ed all’assessore Roccisano. In queste ultime ore la doccia fredda delle puntualissime indiscrezioni secondo le quali la Giunta regionale non avrebbe palesato alcuna intenzione circa la proroga della convenzione.