Non si spengono i riflettori delle feroci polemiche che si sono innescate a Cassano Jonio dopo la caduta in Consiglio comunale dell’ormai ex amministrazione cittadina guidata dal 2012 fino alla scorsa settimana da parte dell’ex sindaco Gianni Papasso. L’ultimo affondo reca la firma del segretario cittadino del partito di Sinistra, ecologia e libertà, Giuseppe Carrozza (foto). Il quale s’inserisce nel dibattito pubblico che in questi giorni sta polemicamente animando la comunità politica e non cassanese.
Carrozza, partendo dal mancato pagamento da paete del Comune delle fatture ala Sorical, l’ente regionale che gestisce le acque pubbliche calabresi, pur mantenendo “riserbo” per quanto affermato circa un presunto debito ben “più pesante” e pari ad un milione e 650 mila euro, tiene a sottolineare che «lo scorso luglio l’ex sindaco Papasso, la sua Giunta e tutti i consiglieri comunali, nessuno escluso, hanno aumentato le tasse idriche alla cittadinanza; in più – insiste – v’è stata la vicenda del ritardato pagamento del salario accessorio ai lavoratori socialmente utili, che a tal proposito erano stati costretti a sollevare nei confronti dell’ente una vertenza sindacale».
E Carrozza chiede: «qual è stata la causa di quest’eventuale mancanza di liquidità nelle casse comunali nonostante gli aumenti delle tasse di acqua ed Imu e con l’enorme disposizione di capitale di ben cinque milioni d’euro ottenuti dalla “Syndial Eni” come risarcimento danni per le ferriti di zinco? E come sono stati spesi questi cinque milioni d’euro? Che ricaduta hanno avuto su Cassano, Sibari, Doria e Lauropoli? Quanti posti od occasioni di lavoro nuove sono stati creati, e quale operazione di tutela sociale, piuttosto che ambientale, è stata realizzata? La ciliegina sulla torta – afferma dopo le proprie retoriche domande Carrozza – è stata poi la volontà da parte del sindaco, sempre condivisa e senza alcuna posizione critica da parte dei suoi sostenitori, d’inserire nel bilancio comunale la stipula d’un nuovo mutuo pari a sette milioni e mezzo d’euro, senza coinvolgere la città e senza dare luogo ad una preventiva e necessaria valutazione propedeutica; Gianni Papasso – conclude il segretario di Sel – in questi giorni ha affermato che Sel a Cassano Jonio si sarebbe “svuotata” a favore d’“un anonimo consigliere comunale” e che di essa sarebbe rimasta, sempre secondo lui, “una penna che scrive”: la penna che scrive lo fa su mandato politico ricevuto da teste che pensano».