Valentina e Teresa Fiore di 17 e 23 anni morirono il 16 febbraio del 2013. Nei guai un uomo di 52 anni
La complicata vicenda giudiziaria relativa all’accertamento della dinamica del sinistro mortale verificatosi sulla Strada statale 106 jonica il 16 febbraio del 2013, nel quale persero la vita due giovani sorelle di Rossano, Valentina e Teresa Fiore rispettivamente di 17 e 23 anni, pare orientarsi nella direzione auspicata dai familiari delle due vittime. I quali, seppur straziati dal dolore della tragica morte, hanno con tenacia perseguito, ritenendola fondata, l’ipotesi della responsabilità d’altri quale causa del mortale incidente, sempre esclusa da parte della Procura di Rossano prima e di Castrovillari in seguito. Che per ben due volte aveva richiesto l’archiviazione del caso.
Le opposizioni alle sollecitate archiviazioni, affidate dalla famiglia Fiore agli avvocati Giovanni ed Aldo Zagarese, hanno infine dato, dopo un intricato iter processuale svolto anche attraverso l’espletamento d’un incidente probatorio, delle risposte esaurienti alle istanze difensive. Che sono state accolte da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale castrovillarese (foto), Carmen Ciarcia.
Con ordinanza emessa lo scorso 7 ottobre, infatti, a seguito dell’ennesima udienza tenutasi in camera di consiglio, il gip ha rigettato la richiesta d’archiviazione formulata da parte del pubblico ministero. E il giudice ha ordinato al magistrato inquirente di formulare l’imputazione per il reato d’omicidio colposo a carico del conducente d’un “Suv” coinvolto nel sinistro. Si tratta di T.G., 52 anni, residente a Rossano.
La fatica difensiva da parte degli avvocati Giovanni ed Aldo Zagarese, spesa nella ricerca della verità, al momento ha gratificato le speranze da parte dei familiari delle due vittime. Vale a dire quelle che venga fatta piena luce su quel tragico evento che ha lasciato sgomenti i conoscenti delle due giovani sorelle e vivo il ricordo di quei due corpi straziati nelle lamiere dell’auto. Gli ennesimi lungo la “strada della morte”.