Parole rubate…in Municipio. La gestione commissariale del Comune vista dal braccio destro del sindaco Geraci
«Grazie ai commissari che ci sono stati due anni…cioè noi in un anno credo che qualcosa di positivo da questo punto di vista l’abbiamo fatta…loro hanno avuto due anni a disposizione…se noi fossimo al terzo anno saremmo così oggi? Secondo me no! E questo è quello che…dico io…allora come cazzo…questi guardano solo i cazzi loro…stavano chiusi…bivaccavano…perché poi…che cazzo facevano…che facevano…non progettavano niente…mangiavano…così…bivaccavano…antimafia? Quella è la mafia non l’antimafia, quella è la mafia, proprio mafia, organizzata!».
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Parole e “musica” ad altissimo volume del massimo dirigente amministrativo del Comune di Corigliano Calabro, il segretario comunale Salvatore Bellucci. “Braccio destro” dell’attuale sindaco Giuseppe Geraci, primo cittadino del più popoloso e ricco Comune della provincia di Cosenza dopo il capoluogo, adagiato lungo la costa jonica.
La vicenda coriglianese degli ultimi anni è nota. Ma vale la pena di ripercorrerne le “tappe”. Nel giugno del 2009 viene eletta sindaco Pasqualina Straface del Popolo della libertà, il partito berlusconiano. Giovane e rampante, Pasqualina Straface è una ex “pupilla” politica dell’attuale sindaco. Fu infatti proprio Geraci – quando fu sindaco a metà degli anni Novanta – a farla in poco tempo “migrare” dalla lista civica sotto le cui insegne era stata eletta consigliera comunale di minoranza, per portarsela tra le fila del proprio gruppo consiliare di maggioranza e del proprio partito, l’allora Alleanza Nazionale. Tra Giuseppe Geraci – due mandati da sindaco tra il 1993 e il 2001 e uno da parlamentare dal 2001 al 2006 – e Pasqualina Straface a un certo punto le strade politiche si separano. Lei aderisce convintamene al Pdl, lui no. E nel 2009 entrambi sono a contendersi la poltrona di sindaco, lei col Pdl e il resto del centrodestra d’allora, lui con alcune liste civiche. Lui non arriva al ballottaggio e decide di sostenere il candidato del centrosinistra, che viene sconfitto. Pasqualina Straface diventa dunque sindaco. Ma resterà in carica soltanto due anni. A un anno esatto dalla sua elezione, infatti, la maxioperazione antimafia “Santa Tecla” porta in carcere sessantasette persone tra le quali due fratelli del primo cittadino, notissimi imprenditori nel settore degli appalti per lavori pubblici e privati. La stessa sindaca è indagata. Ma, sostenuta dalla sua maggioranza, “resiste” e non intende affatto dimettersi. Anche quando il prefetto la relega all’“amministrazione controllata”, spedendo in Comune la commissione d’accesso agli atti: un alto funzionario prefettizio e due ufficiali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Saranno questi ad accendere la procedura che, nel giugno del 2011, portò allo scioglimento degli organi elettivi del Comune per infiltrazioni mafiose, decretato dal Presidente della Repubblica. E nella sede municipale di Palazzo Garopoli giunse una terna di commissari antimafia nominata dal Capo dello Stato presieduta dal viceprefetto Rosalba Scialla – attuale presidente dell’omologa commissione recentemente insediatasi nel municipio romano di Ostia – e composta dal viceprefetto aggiunto Eufemia Tarsia e dal funzionario Emilio Saverio Buda.
La triade ha amministrato il Comune di Corigliano Calabro per due anni. Fino al giugno del 2013, quando le elezioni amministrative post-scioglimento hanno riportato sulla poltrona di sindaco Giuseppe Geraci. Il quale ha richiamato in Municipio il fidatissimo segretario comunale che lo aveva “accompagnato” pure nei suoi due precedenti mandati.
Le affermazioni “forti”, gravissime, sarebbero state pronunciate da Bellucci proprio tra le pareti del Municipio. Forse alla presenza dello stesso sindaco Geraci. Ad ogni modo, resta da capire se eventualmente il primo cittadino le abbia condivise o le condivida. Oppure se adesso che esse sono pubbliche ne prenda immediatamente e pubblicamente le distanze. Frattanto, la presidente della commissione antimafia di Ostia, Rosalba Scialla, sembra che a breve potrebbe formalizzare la nomina a suo sub-commissario d’una funzionaria proprio del Comune di Corigliano Calabro…