Il sindaco Giuseppe Geraci non perde occasione per ribadire che l’ente è «senza soldi», ma ecco come si buttano via duemila euro Iva esclusa
Il Comune di Corigliano Calabro, notoriamente «senza soldi» come ama ripetere a mò di “disco rotto” il suo sindaco, Giuseppe Geraci, si rivela ancora una volta “maestro” nel buttare via inutilmente… soldi. Vediamo. È terminata proprio in questi giorni, mercoledì per l’esattezza, la rassegna cinematografica “Cinema estate 2015” organizzata dal locale “Cineclub Franco Cristaldi”, ospitata nel chiostro dell’antica Chiesa della Riforma, nel centro storico cittadino e di proprietà comunale.
Col patrocinio del Comune ma «senza oneri finanziari» per lo stesso ente pubblico, come recita la deliberazione di Giunta comunale numero 156 del 20 agosto scorso. Vero? Di fatto no.
Già, perchè in previsione della sicuramente interessante quanto scarsamente partecipata rassegna – con previsto biglietto da pagare all’ingresso per gli spettatori – il Comune, lo scorso 26 giugno, attraverso la determinazione numero 652 da parte della responsabile del Settore “Diritti sociali, cultura, istruzione” Tina De Rosis (responsabile del procedimento Maria Luisa Campolo) autorizzava alla riparazione d’un vero e proprio “cimelio” di proprietà comunale prevedendo una spesa di duemila e cinquecento euro, Iva esclusa.
Si tratta d’uno dei due cineproiettori a pellicola da 35 millimetri “Cinemeccanica Victoria 9” custoditi all’interno dei magazzini del Teatro comunale “Vincenzo Valente” che un tempo fu cinema comunale e che insiste proprio di fianco al chiostro della Chiesa della Riforma.
Il cineproiettore è stato riparato in tempo utile per la rassegna da parte d’un tecnico della ditta “Cinema & D-Cinema” di Michele Toti con sede a Bari cui dovranno essere corrisposte, come da contratto al ribasso, duemila euro Iva esclusa comprensive di spese di trasferta a Corigliano Calabro, pezzi di ricambio e manodopera.
Così, mentre nelle sale cinematografiche storiche italiane e internazionali quei grossi e pesantissimi cineproiettori a pellicola si trovano in bella mostra all’interno d’eleganti teche di vetro, a Corigliano Calabro si fanno “risuscitare”. Inutilmente, se non per la rassegna “Cinema estate 2015”. Già, perchè oggigiorno non c’è alcun film – compresi quelli con vecchissima data d’uscita nelle sale – che non si trovi in tecnologia digitale. E, ovviamente, le nuove produzioni sono solo e soltanto in digitale. Ma il Comune di Corigliano Calabro non dispone d’un proprio moderno videoproiettore digitale da utilizzare all’occorrenza magari proprio all’interno del Teatro comunale “Valente”, nel chiostro della Chiesa della Riforma oppure altrove. Avrebbe perciò potuto scegliere d’ottimizzare le proprie risorse scarse, seguendo un principio che è tra i fondamentali dell’economia politica. Ha deciso, al contrario, di riparare un ferrovecchio superato dalla storia e dal progresso tecnologico dei decenni. Si poteva farne a meno, limitandosi magari semplicemente a rimettere a lucido il cimelio al fine di mostrarlo in una teca. Non servirà a molti. Anzi: forse servirà soltanto al “Cineclub Franco Cristaldi”…