Mentre l’amministrazione comunale è tutta presa dalla realizzazione degli eventi previsti nella programmazione estiva, arriva da S.E. il Prefetto la diffida ad approvare il Bilancio di previsione 2015 non avendo la stessa ottemperato nei termini previsti dalla legge. Ecco allora che “la tirata d’orecchie” (così viene definita dal consigliere Cavallo) da parte del massimo rappresentante dello Stato viene subito capitalizzata dalla Minoranza per sferrare un duro attacco contro la presunta improvvisazione della Maggioranza
che dedicherebbe il suo tempo ad impegni frivoli piuttosto che pensare a governare il paese. «Dalla diffida del Prefetto fatta pervenire in data 17 agosto 2015 – scrive il consigliere di Minoranza più agguerrito Davide Cavallo – ne consegue che, dalla data della predetta notifica, decorrerá il termine di 20 giorni trascorso il quale il consiglio comunale rischia lo scioglimento, per come previsto dal testo unico degli enti locali». In realtà è divenuta prassi corrente da parte dei comuni (è già successo con i conti consuntivi) far decorrere i tempi previsti dallo Statuto per poi adempiere agli obblighi di legge previsti dal TUEL. Ma la Minoranza ovviamente fa politica e cerca sempre di cogliere in fallo la parte politica opposta. Sta di fatto che da questo presunto passo falso è partita la requisitoria estiva del consigliere Cavallo contro l’esecutivo guidato dal sindaco Franco Mundo. «Il richiamo ufficiale al rispetto dei tempi – scrive l’ex assessore al Contenzioso – é l’ennesima dimostrazione dell’assoluta approssimazione con cui la Maggioranza sta operando, in forza della quale assistiamo ormai da tre anni ad una confusionaria, quanto improvvisata, azione amministrativa fatta di proclami e di false inaugurazioni, come ad esempio l’ultimo improbabile tentativo di “spettacolizzare” con una cerimonia ufficiale il semplice intervento di manutenzione eseguito su un’opera già esistente come il campo di calcetto di San Martino». Cavallo accusa quindi l’esecutivo di “non aver conseguito alcun risultato concreto” e quindi di non aver realizzato niente di suo, «ma si limita – sempre secondo l’ex esponete dell’UDC – ad annunciare l’inizio di opere ereditate grazie al lavoro di chi ha precedentemente gestito l’ente, eredità – scrive ancora Cavallo – fatta di cifre e di opere importanti come l’impianto di depurazione (900mila euro), l’anfiteatro (400 mila), il Lungomare (2milioni), l’impianto sportivo polifunzionale per i giovani (500mila) ed altro ancora. Del resto – conclude Davide Cavallo – l’inconsistenza dell’azione amministrativa è dimostrata anche dalla programmazione estiva ormai possibile solo grazie al lavoro, alla passione ed alla volontà delle tante associazioni che operano sul territorio e arricchiscono l’estate trebisaccese con eventi di cultura e di spettacolo».
Pino La Rocca