«Terremoti ce ne saranno ancora. È naturale che ci saranno, ma non sappiamo né quando, né dove. Se qualcuno dice che faccio allarmismo, lo denuncio perché la vera tragedia non è il terremoto, ma la mancanza di memoria e di prevenzione”. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, intervenendo a Rende all’inaugurazione della mostra “Terremoti d’Italia”. «A uccidere – ha aggiunto – non è il terremoto, ma l’opera dell’uomo senza considerare il rischio sismico e la prevenzione strutturale». «La cadenza dei terremoti nel nostro Paese – ha aggiunto Gabrielli – presenta attualmente un periodo di eccessiva tranquillità. È naturale, dunque, che ci saranno altri eventi sismici. Il problema – secondo il Capo della protezione civile – è che oggi non abbiamo due cose necessarie: tanti soldi e tanto tempo per mettere in sicurezza il territorio e gli edifici. L’unica cosa che possiamo fare subito è la prevenzione, che passa attraverso la conoscenza. È fondamentale, dunque, che i Comuni e le istituzioni si dotino dei piani di protezione civile, che non sono quattro pagine copia e incolla che ho preso dal comune vicino, senza neanche cambiare la toponomastica, cosa che è realmente accaduta, ma piani reali che devono essere efficaci in caso di terremoto e che i cittadini devono conoscere. Il 35% dei comuni non c’e’ l’hanno, mentre gli altri hanno piani solo sulla carta». Gabrielli, facendo specifico riferimento alla Calabria, in rappresentanza di cui era presente all’iniziativa svoltasi a Rende il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha detto che «è una delle aree più sismiche del nostro Paese. Infatti, è l’unica regione italiana nella quale tutti i comuni rientrano in zone a rischio sismico più elevato, r1 o r2».

Giacinto De Pasquale