All’incontro “Rilanciare i servizi socio sanitari nell `area dello Ionio” tenutosi nella sala polifunzionale di piazza dei Caduti a Caloveto, in pieno territorio dello Ionio cosentino, si è discusso di emergenza sanitaria e delle strategie da mettere in campo per superare il black-out di servizi socio sanitari che ha costretto intere porzioni del territorio calabrese a fare a meno di basilari prestazioni assistenziali. Al dibattito hanno partecipato il sindaco di Caloveto, Umberto Mazza, il sindaco di Longobucco, Luigi Stasi, il sindacalista della Cgil Calabria, Mimmo Regina e il consigliere regionale Pd, Carlo Guccione. Dalla discussione vivace e ricca di spunti è venuta fuori la necessità di coinvolgere maggiormente gli enti locali e i piccoli comuni nell’elaborazione di una piattaforma comune di investimenti nel settore socio – assistenziale. “Così – ha detto il sindaco di Caloveto, Umberto Mazza – mettendo intorno ad un tavolo gli amministratori locali, istituzioni regionali ed associazioni dei lavoratori, si aumentano le possibilità di superare questa crisi tremenda che ha messo moltissime strutture sanitarie nella condizione di non riuscire più a garantire i Livelli essenziali di assistenza. Pensiamo all’ottimo risultato che siamo riusciti a raggiungere nella vertenza che ha riguardato la residenza assistenziale sanitaria di Caloveto, rimasta operativa e a disposizione dei cittadini grazie all’impegno sinergico dell’Amministrazione comunale, del consigliere Guccione, della Cgil e dell’impresa subentrante. Grazie all’impegno comune di tutti noi, siamo riusciti a salvare 60 posti di lavoro ed a salvaguardare l’assistenza a favore di circa 40 pazienti”. Da parte sua, il consigliere regionale Pd, Carlo Guccione, si è soffermato sugli effetti “che la mala politica dispiegata in questi anni dal centrodestra ha prodotto e sta continuando a produrre in alcune aree della Calabria come lo Ionio cosentino, dove ha provocato disastri profondi e duraturi che hanno compresso le potenzialità della Regione e sterilizzato le possibilità di sviluppo che faticosamente alcuni buoni amministratori erano riusciti a creare”.
Ludovico Grisari