Anche il comune di Trebisacce, come tutti i comuni dell’Alto Jonio, si attrezza dei dispositivi di sicurezza necessari (2 autovelox) con l’obiettivo dichiarato di contribuire a rallentare la velocità dei mezzi e di assicurare quindi una maggiore sicurezza agli automobilisti in transito sulla S.S. 106 Jonica, tristemente nota come “strada della morte”. Il Comando dei Vigili Urbani nei giorni scorsi è stato infatti delegato dalla Giunta Comunale a dar corso alla procedura necessaria per dotare il comune di due dispositivi di sicurezza da collocare, per la durata di un anno, presso le gallerie della S.S. 106. Secondo l’Ordinanza sottoscritta dal Comandante dottor Marcello Milione di Rossano in qualità di Responsabile Unico del procedimento, si ricorrerà ad una trattativa privata con imprese specializzate e con il criterio dell’offerta più vantaggiosa, tenendo conto di una spesa complessiva, soggetta a ribasso, di 130mila euro, più 5mila euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. Secondo quanto si evince dagli atti, sarà by-passato il passaggio attraverso la Stazione Unica Appaltante sia per questioni di economicità, sia per accelerare la procedura ed accorciarne i tempi, in modo da anticipare l’intenso traffico veicolare coincidente con l’esodo estivo. In realtà i tratti di Superstrada che coincidono con l’entrata e l’uscita delle gallerie a monte di Trebisacce sono in assoluto i più pericolosi e incidentati dell’intero tracciato della S.S. 106, quasi tutti provocati dall’eccesso di velocità. Vi si sono infatti verificati nel corso degli anni tantissimi incidenti stradali con decine di morti ed i dispositivi che stanno per essere installati possono contribuire realmente a ridurre il numero delle vittime. Altro discorso riguarda invece altri comuni del Comprensorio che hanno pensato bene di utilizzare gli autovelox come autentici “bancomat” installati solo per fare cassa ai danni degli ignari automobilisti. Altro discorso ancora riguarda i tanti oppositori della realizzanda nuova S.S. 106 a 4 corsie con spartitraffico che, se realizzata senza un impatto troppo devastante per il territorio, può togliere questo lembo di Calabria dall’isolamento e, soprattutto, interrompere la triste mattanza dei morti causati dall’angustia e dall’inadeguatezza dell’attuale sede stradale.
     Pino La Rocca