Sembra proprio inarrestabile lo sconcertante fenomeno dei furti nelle abitazioni in tutti i paesi dell’Alto Jonio, la qual cosa rischia di seminare tra la gente preoccupazione e inquietudine e di costringere molte persone, soprattutto anziane, a non uscire di casa, o a barricarsi nelle proprie abitazioni per procurarsi quella sicurezza che neanche le Forze dell’Ordine riescono più a garantire. Questo perchè i presidi della sicurezza o sono lontani, o perché dispongono di organici sempre più sottodimensionati. I furti, di cui si sono ampiamente occupate le cronache, hanno infatti riguardato tutti i comuni del comprensorio, da Oriolo a Roseto, da Canna a Nocara, da Amendolara a Villapiana… Di questo preoccupante stato di cose si è fatto portavoce il dottor Antonio Turchitto, capogruppo di Minoranza al comune di Canna il quale ha scritto un’accorata lettera al Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao per invitarlo, dopo aver fatto una esauriente esposizione dei fatti, «ad assumere – ha scritto Antonio Turchitto chiamando in causa il proliferare dei clandestini d’importazione – tutte le iniziative istituzionali possibili atte a riportare serenità e sicurezza tra la nostra gente, per lo più anziana, che si sente sempre più abbandonata dalle Istituzioni, come dimostra – sottolinea Turchitto – la mancanza in quasi tutti i piccoli comuni dell’Alto jonio (come Canna) di un seppur piccolo presidio di Forze dell’Ordine i cui organici, nonostante lo zelo e l’abnegazione profusi a piene mani, non riescono ad essere efficaci nel reprimere atti criminali ed allontanare dal territorio nazionale delinquenti d’importazione». Turchitto mette quindi il dito su un punto dolente: il sistema di video-sorveglianza finanziato dal Ministero degli Interni in 8 comuni dell’Alto Jonio ed in parte realizzato, che non è mai andato in funzione, dando peraltro ai cittadini un cattivo esempio di come taluni enti locali gestiscono le risorse pubbliche. Per avvalorare la proprie tesi Turchitto riferisce dei furti o tentativi di furto avvenuti a Canna nella notte di Pasqua presso le abitazioni del dottor Rossi, ex medico curante di Canna e dello stesso Vigile Urbano del paese Silvano Franchino e quello perpetrato la settimana scorsa, in piena notte, nell’appartamento del signor Nicola Giacobino che dormiva tranquillamente insieme alla sua famiglia. «Non si vuole suscitare un inutile allarmismo – scrive Turchitto dopo aver ricordato l’interrogazione parlamentare nel merito presentata su sua pressione dall’on. Cosimo Latronico di FI – ma tra la gente c’è tanta preoccupazione e inquietudine, ecco perché – conclude l’esponente del centrodestra cannese rivolto a S.E. il Prefetto Tomao – confidiamo in un Suo autorevole intervento, ringraziandola per quanto vorrà fare a nome delle popolazioni dell’Alto Jonio».
Pino La Rocca