Quanto accaduto ieri pomeriggio allo stadio “Città di Corigliano” dove era in programma il derby valido per la 12^ giornata di ritorno del campionato di calcio dell’Eccellenza calabrese, tra Corigliano Schiavonea e Audace Rossanese, è una brutta pagina di sport, ma soprattutto mortifica, ingiustamente, la gloriosa storia calcistica della città di Rossano. Infatti, com’è abbastanza noto, l’Audace Rossanese, ieri pomeriggio non si è presentata, ha dato forfait. Inutilmente l’arbitro Montaruli di Molfetta ha atteso i 45’ minuti previsti dal regolamento, prima di chiamare il capitano Amoruso del Corigliano Schiavonea per comunicargli che lui non avrebbe più atteso e che pertanto, a termini di regolamento, il giudice sportivo in settimana assegnerà la vittoria a tavolino ai biancoazzurri, mentre all’Audace Rossanese verrà inflitto un punto di penalizzazione in classifica più la multa. Per la Rossano calcistica, secondo me, quanto accaduto ieri, è grave perché in questo modo, non solo i pochi superstiti dirigenti, se ve ne sono ancora, rossoblù hanno mortificato la storia della squadra dell’elefantino, ma hanno mortificato anche la sportività del Corigliano Schiavonea, e l’immagine di uno sporti, il calcio, che purtroppo da un po’ di tempo a questa parte nella nostra regione sta vivendo momenti molto difficili, dettati da una violenza inaudita che ha finito con il contagiare anche, e questo è assolutamente grave, le attività giovanili. Basti pensare soltanto a quello che è accaduto un paio di settimane fa a Mirto-Crosia dove nella partita del campionato juniores tra Audace Rossanese e Corigliano Schiavonea, si è assistito a scene di vera e propria guerriglia, per motivazioni che non esistono comunque. Fatto sta che la Lega calcio di Catanzaro ha deciso di escludere dal prosieguo del campionato le due formazioni. Possibile mai, ci chiediamo, quei pochi e superstiti dirigenti bizantini non sono riusciti a trovare ieri 11 ragazzi da schierare qui a Corigliano, soprattutto per salvare la faccia ? Eppure la società rossanese non doveva affrontare una trasferta dispendiosa a diversi chilometri di distanza, i chilometri erano appena 15. Eppure momenti difficili, dal punto di vista economico, li ha avuti anche Corigliano. Chi non ricorda diversi anni fa, nel campionato di Serie D, la trasferta che i “resti” del Corigliano del Commissario, Livio Stefani, fecero a Galatina (in provincia di Lecce) per l’ultima giornata di un campionato che aveva già decretato da tempo la retrocessione dei biancoazzurri. In quella circostanza in 9 quei ragazzi onorarono il calcio e l’immagine della città andando a giocare in terra salentina è perdendo per 16-0. Lo sport è anche questo, onorare la maglia, la storia di una società e l’immagina di una città sempre e comunque. L’augurio che vogliamo fare alla società del’Audace Rossanese è che possa riprendersi al più presto, perché brutte figure come quelle di domenica non si devono ripetere più, perché la storia calcistica di Rossano e l’immagine della Città di Rossano non meritano mortificazioni del genere.
Giacinto De Pasquale