Il Tar del Lazio ha dato ragione a Trenitalia e rigettato la Class Action con la quale alcuni cittadini della fascia Jonica chiedevano collegamenti più dignitosi ed il ripristino dei treni a lunga percorrenza. Cosicchè, al danno costituito da una ferrovia da terzo mondo, ora si è aggiunta anche la beffa del Tar del Lazio il quale ha sentenziato che “la Regione non è isolata e che pertanto non si può chiedere a Trenitalia di mantenere attivi collegamenti che non garantiscono l’equilibrio economico dell’azienda”. Il Tar in pratica ha legittimato la logica del costo-beneficio perseguita da Trenitalia che investe soltanto nelle frecce multicolori e nell’Alta Velocità a discapito delle aree più deboli del Paese, condannate all’isolamento e all’utilizzo di pochi treni, vetusti e fatiscenti, che offrono un servizio scadente e inadeguato, ma agli stessi costi dei treni veloci e moderni utilizzati nel resto d’Italia. La sentenza del Tar ha dunque sollevato un vespaio di polemiche. Sulla Jonica il trasporto ferroviario regionale viene infatti smaltito solo con le leggendarie e patetiche littorine ALn668 e con i pulman, mentre nell’unico treno interregionale il Reggio Calabria-Taranto, che dà la possibilità di intercettare i treni che collegano la Puglia al nord-Italia, per questioni tecniche dipendenti dalla solita ritrosia di Trenitalia ad investire sulle tratte meno remunerative, viene utilizzato materiale rotabile di scarto che però viene fatto pagare con gli stessi costi dei treni Inter-City. In pratica sulla tratta RC-TA si usano treni con standard “regionali”, mentre i biglietti sono uniformati ai treni interregionali Inter-City. La storia è lunga e complessa con aspetti del tutto paradossali sui quali però nessun Tar interviene e nessuno osa gridare allo scandalo. In pratica, non potendosi su questo treno utilizzare carrozze moderne con l’apertura delle portiere comandate dal locomotore, Trenitalia ha preso 5 carrozze usate e dismesse in Piemonte e le ha dirottate sulla Jonica. Sono le uniche carrozze accoppiabili ai nostri locomotori diesel che non dispongono del comando-portiere centralizzato. Così la Calabria Jonica si ritrova con il primo treno Inter-City della storia, effettuato con il materiale rotabile utilizzato per i treni locali. Ma questa è solo una faccia del problema. Molto spesso, infatti, lo stesso treno viene sostituito dalla leggendaria littorina ALn668, dotata di soli 68 posti a sedere, rumorosa e spesso con aria condizionata guasta. Si tratta della classica littorina che tutti i pendolari della Jonica conoscono bene, una sorta di autobus su rotaia, utilizzata per le tratte locali. E così gli standard qualitativi di un Inter-City diventano lontani anni luce. Le tariffe però rimangono ben chiare: la tratta RC-TA costa ben 45,50 euro mentre lo stesso tratto, effettuato con treno regionale, costa poco più di 20 euro. Costo più che raddoppiato, dunque, e servizio identico!
Pino La Rocca