Valle Nica’, Comune di Scala Coeli.Siamo nell’ area del Consorzio Dop Bruzio.
Questa mattina gli agricoltori hanno bloccato i lavori abusivi che la ditta di Rossano proprietaria della Discarica sta tentando di realizzare sulla strada comunale senza avere nessuna autorizzazione da parte del Comune di Scala Coeli. I carabinieri si sono recati immediatamente sul posto, mentre i vigili del Comune di Scala Coeli hanno fatto rispettare l’ordinanza di divieto di transito vigente su una strada che versa in condizioni di impraticabilità. Uno degli agricoltori della Valle Del Nicà nel tentativo riuscito di bloccare il transito ai mezzi della ditta privata ha anche riportato un infortunio ed è stato accompagnato al Pronto Soccorso del V. Cosentino.
La vicenda ormai dura da 5 anni, e fin dall’inizio i cittadini del basso ionio cosentino si sono opposti a questo mega-disastro proponendo alla Regione Calabria una soluzione che ormai conoscono anche i muri, cioè un sistema di raccolta e smaltimento basato sulla differenziata e sul riciclo che minimizzi l’utilizzo delle discariche, potere di autodeterminazione nella mani delle istituzioni locali.
La vicenda della discarica di Scala coeli non riguarda in verità l’emergenza rifiuti, ma la si vuole sfruttare per aprire quella discarica privata che non serve per la differenziata e per le comunità, ma esclusivamente per riempire i conti correnti di chi a braccetto con certe istituzioni specula ciclicamente sull’emergenza calabrese.
La discarica di Scala Coeli è una struttura abusiva caratterizzata da evidenti anomalie su ogni aspetto dell’attività di smaltimento, dalla pendenza alla volumetria di abbanco, dal rischio idrogeologico ai sistemi di sicurezza, dalle strade alle aste fluviali e così via.
Se la Regione Calabria investisse o avesse investito realmente nella raccolta differenziata finalizzata al riciclo e riutilizzo e se avesse dato o se desse ai comprensori realmente il potere di auto-organizzarsi invece di continuare ad arricchire quattro o cinque ditte private sacrificando le economie di intere comunità, oggi non sentiremmo parlare di discariche private da “condonare” in sacrificio all’emergenza rifiuti creata ad arte dagli stessi privati che mangiano con il sistema rifiuti portato volutamente e ciclicamente al collasso e che gestiscono impianti pubblici come fossero loro senza farli funzionare a dovere, anzi!!
Sull’apertura della Struttura Abusiva in questione nessuno tra gli organi preposti sembra volersi prendere il concreto ed evidente rischio di interoccorrere nell’illegalità, poichè sono oramai di pubblico dominio le deficienze croniche che la caratterizzano.
E’ nel tentativo “istituzionale” di creare il caos che si vuole aprire l’abuso fatto ai danni della Valle Del Nicà, è nell’alzare il polverone mediatico e nel far peggiorare appositamente l’emergenza rifiuti che si vuole far passare l’idea che una discarica abusiva per rifiuti speciali possa diventare una discarica abusiva per rifiuti di tutta la Calabria, e quindi per rifiuti speciali e per rifiuti urbani!
E’ a conoscenza di tutti che i trafficatori di veleni hanno rovinato l’intera penisola italica.
E’ a conoscenza di tutti che dopo i fatti della Campania, è stata individuata la Calabria come l’altra grande Terra Dei Fuochi.
E se la Calabria e la Campania sono oggi questo enorme distrastro ecologico è proprio perchè si è concesso di far entrare in funzione mostri simili a quelli di Scala Coeli.
Lo ricordiamo nuovamente semmai ve ne fosse bisogno: l’impianto abusivo di Scala Coeli è stato costruito di fatto senza i necessari controlli idrogeologici, come per le mega discarica di Pianopoli che frana ogni tre mesi e sversa percolato nel fiume, nella terra e del mare. Cariati e lo Ionio Cosentino vogliono questo?
Che sia chiaro: Noi non ci stiamo a subire!
Da oggi ricomincia a distanza di sette mesi un nuovo periodo di presidio nei luoghi incantevoli e, per colpa di qualcuno, dannati di Valle Del Nicà.
Da oggi insieme agli agricoltori e alle autorità preposte faremo “la guardia” ai ladri di futuro e ai loro faccendieri sempre pronti a tenere il sacco.
Oggi, a distanza di 5 anni, ci troviamo ancora a fianco degli agricoltori e delle loro famiglie che non intendono cedere alle Morte di un luogo colmo di storia, di bellezza e di ricchezza.
Dalla Valle Del Nicà la riscossa per queste terre.
Mov. Lelampare.