Grazie ad una virtuosa sinergia tra l’associazione Onlus “Trebisacce Paese” (presidente Cataldo Nigro) e la sezione AVIS di Rossano (presidente Sergio Gallo) un altro stuolo di donatori, soprattutto giovani, è entrato a far parte della grande famiglia dei donatori di sangue. Ed hanno risposto in tanti, da Trebisacce e dai paesi vicini, all’appello lanciato dall’associazione “Trebisacce Paese” che si segnala ancora una volta per il suo encomiabile impegno nel sociale e che, in questo caso, ha trovato nella Sezione AVIS di Rossano una sponda ideale, capace di mettere a disposizione personale e mezzi già abbondantemente sperimentati in grado di assicurare professionalità e assistenza igienico-sanitaria ai donatori ed il trattamento più appropriato al plasma prelevato che, raccolto nelle apposite sacche sterili, è stato trasferito in appositi contenitori refrigerati al centro trasfusionale di Rossano per contribuire al fabbisogno quotidiano di sangue che, come è noto, è in costante aumento anche a causa dell’allungamento della vita media, oltreché di cure sempre più innovative. Il sangue è infatti indispensabile per moltissime terapie e non solo nelle situazioni di emergenza. Tra i tanti nuovi donatori, anche il primo cittadino Francesco Mundo che ha inteso dare il buon esempio. «Donare il sangue è un gesto di grande generosità, – ha dichiarato soddisfatto il presidente onorario dell’associazione Domenico Casaleno – un atto d’amore verso gli altri in un periodo in cui sembrano invece trionfare gli egoismi. Ma la donazione di sangue – ha commentato Mimmo Casaleno – è un atto volontario e altruista teso ad aiutare altre persone, ma consente anche di sottoporsi a un piccolo check-up gratuito». «Ha destato interesse – ha dichiarato da parte sua il presidente dell’Avis di Rossano Sergio Gallo – la generose risposta di molti giovani, segno evidente che la nostra gioventù non è poi così bacata come talvolta la si descrive ed è capace di gesti di grande generosità come quello della donazione spontanea del proprio sangue. Del resto – ha aggiunto Sergio Gallo – l’associazione Avis è nata proprio da un atto d’amore di un ex alpino, Vittorio Formentano, che nel 1926 lanciò un appello sul Corriere della Sera per costituire un gruppo di volontari per la donazione di sangue. Risposero solo in diciassette. Ora l’Avis, che ha celebrato gli 85 anni di vita, ha più di un milione e 259mila soci ed ha dato un fondamentale e determinante contributo per portare l’Italia a raggiungere l’autosufficienza per quanto riguarda globuli rossi, plasma e piastrine». Da ricordare che la Sezione Avis di Rossano, oltre che nella cittadina jonica, è attiva in circa 15 comuni della provincia di Cosenza, tra cui Francavilla Marittima e Cerchiara di Calabria.
Pino La Rocca