Il territorio marcia compatto nel ribadire un No molto determinato alle trivellazioni nello Jonio ed un Sì altrettanto deciso a favore di uno sviluppo eco-sostenibile, che sia in grado di salvaguardare l’ambiente marino dal business del petrolio e possa trasferire alle nuove generazioni condizioni di vita non compromesse. In questa ottica il comune di Trebisacce ha approvato la Delibera di Giunta n. 248 con la quale ha ribadito il proprio diniego all’istanza di ricerca di idro-carburi ri-presentata nei giorni scorsi della società “Appenine Energy S.p.a.”. Sono queste del resto le armi a cui possono ricorrere gli anti locali per frenare la rincorsa al cosiddetto oro nero, che può produrre benefici illusori ma che alla distanza può compromettere l’integrità ambientale che è l’unica ricchezza di cui ancora oggi dispone il nostro territorio. L’Alto Jonio non fa dunque chiasso, non ricorre ad iniziative populiste ed eclatanti ma sensibilizzando i cittadini attraverso atti formali, attraverso petizioni popolari e seguendo i percorsi istituzionali previsti. In prima linea, oltre alle associazioni ambientalistiche ed al Comitato interregionale “NO TRIV”, ancora una volta i sindaci più sensibili verso questa problematica, tra cui il sindaco di Amendolara Ciminelli che, dopo tante altre battaglie, di recente ha avviato una petizione popolare da trasmettere al Parlamento Europeo. Una via, questa, suggerita dall’europarlamentare Aldo Patriciello, dimostratosi sensibile verso questa problematica e che è venuto ad Amendolara per sostenere questa causa insieme alla professoressa Albina Colella geologa marina dell’Università di Potenza, all’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ed allo scrittore Pino Aprile autore del libro “Il Sud puzza”, l’ultima sua pubblicazione di carattere dedicata ai tanti “eroi civili” meridionali impegnati a contrastare le mafie in tutte le loro declinazioni, per ricostruire un tessuto sociale sano che permetta di vivere liberi. Anche il business del petrolio, secondo l’autore del libro, rischia di essere assimilato ad un potere oscuro e viscido che riesce a infiltrarsi anche nei gangli di quelle istituzioni che dovrebbero tutelare un bene primario come il mare e che diventano invece stranamente arrendevoli. Da qui dunque la necessità che almeno gli enti locali diano seguito a quanto la normativa consente. Il comune di Trebisacce ha perciò provveduto a ribadire la propria contrarietà all’istanza già presentata al ministero dello Sviluppo Economico. «La riproposizione dell’istanza, ri-presentata in pieno periodo natalizio, – scrive il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo – desta molti sospetti, anche per il breve tempo concesso ai comuni di deliberare. In ogni caso il comune di Trebisacce – ha concluso il primo cittadino nel giustificare la contrarietà all’istanza – ha ritenuto, ancora una volta, di ribadire che le trivellazioni nel Mare Jonio sono incompatibili con lo sviluppo economico, sociale e turistico che intendono perseguire le popolazioni della fascia jonica».
Pino La Rocca