Nella sala consiliare è stato presentato il programma ufficiale dell’edizione 2023. Nel progetto anche l’idea di rigerazione urbana che quest’anno interesserà Largo Vescovado.
Tre rassegne distintive che animano il cartellone degli appuntamenti che caratterizzano Civita Nova, la volontà di focalizzare l’attenzione sul centro storico – gioiello architettonico, storico e culturale della città di Castrovillari -, unita alla capacità di realizzare rigenerazione urbana che coinvolga ogni anno un luogo diverso della “civita” e che quest’anno interesserà le aree adiacenti a Largo vescovado con una installazione artistica permanente che riqualificherà un ambito urbano degradato, come lo è stato lo scorso anno quello realizzato sotto gli archi del Protoconvento Francescano.
Civita nova 2023 è «il contenitore ideale della città di Castrovillari che permette di esprimere le capacità artistiche, culturali, enogastronomiche migliori che abbiamo e che coinvolge un numero significativo di operatori, associazioni, professionisti, esprimendo al massimo le peculiarità di cui siamo ricchi interpreti». Il sindaco Domenico Lo Polito ha sintetizzato così l’essenza di Civita Nova – in programma a Castrovillari dall’8 al 10 settembre – presentato stamane nel corso della conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche il presidente della Pro Loco, Eugenio Iannelli, l’assessore al turismo, Ernesto Bello, e l’assessore alla bellezza culturale e urbana, Federica Tricarico.
Una manifestazione «identitaria» – ha ribadito Iannelli a nome della Pro Loco che collabora con il comune all’organizzazione dell’evento – per la quale siamo «orgogliosi di far parte dell’organizzazione ribadendo la sinergia che si è creata con l’amministrazione per questo ed altri eventi che caratterizzano la città».
Castrovillari si prepara a trasformare il centro storico in un contenitore nel quale vivranno tre distinte rassegne che «aiuteranno il pubblico a scegliere meglio ciò che più gli interessa nel ricco calendario di appuntamenti», ha spiegato l’assessore al turismo Ernesto Bello. Radicarsi sarà il contenitore per valorizzare gli artisti locali, la musica e il teatro identitario; Rural Food sarà lo spazio di promozione dei giacimenti alimentari del Pollino che proporrà degustazioni, show cooking, masterclass, laboratori con chef, produttori della filiera enogastronomica, valorizzando il cibo come momento culturale e tradizionale; Utopie dell’abitare proporrà confronti e momenti di rigenerazione urbana ma anche sociale. «Il tutto con un unico filo conduttore – ha aggiunto Bello – il territorio e la Calabria al centro della programmazione per esaltare le cose migliori che abbiamo in tutti i settori».
«Castrovillari non a caso viene definita città festival – hanno ribadito il sindaco Lo Polito e l’assessore al turismo – 16 eventi culturali che nel corso di un anno (sono i dati raccolti dal 2022 all’agosto di quest’anno) hanno coinvolto e portato in città 180 mila presenze che consolidano la volontà di continuare su questa strada per promuovere la città e il turismo sostenibile».
L’evento che partirà ufficialmente con la cerimonia inaugurale prevista in Piazza Castello Aragonese per le ore 19:00 di venerdì 8 settembre, vedrà nei giorni di programmazione anche 4 mostre permanenti – ha spiegato Federica Tricarico, l’assessore alla bellezza culturale e urbana – Due all’interno del castello aragonese (Restart dedicata agli artisti locali e del territorio, Legalitaria in continuità con il festival della Legalità che si svolge a Maggio), una a Largo Vescovado fotografica e documentale sulla presenza ebraica a Castrovillari fra il XIII e il XVI secolo, e una all’interno del protoconvento francescano con i costumi delle edizioni passate del Carnevale di Castrovillari per lanciare già l’edizione 2024 della festa mascherata più antica di Calabria.
Nella prima giornata di Civita Nova anche la serata conclusiva del Premio Castrovillari d’Autore a cura di Sarà Calabrese che vedrà il riconoscimento assegnato a Mimmo Locasciulli, il cantautore italiano pianista nell’album Titanic di Francesco De Gregori.
E poi ancora il sistema museale aperto tutti i giorni, laboratori per bambini, artisti di strada, concerti, musica, tradizione per un grande evento che prende vita nel contesto urbano del centro storico tra le due basiliche minori (San Giuliano e la Madonna del Castello), il Protoconvento Francescano, il Castello Aragonese segno eloquente di una storia che vive e si rinnova nella contemporaneità di una programmazione che mette al centro la città e i suoi gioielli migliori.