ALTO JONIO – I lavori relativi al Terzo Megalotto della S.S. 106 procedono con speditezza e nel rispetto del crono-programma tanto che è già stata svoltata la boa di metà percorso,
ma delle opere compresative concordate e sottoscritte a favore degli 8 comuni attraversati dai circa 39 Km. del tracciato si sono perse le tracce. Così come si sono perse le tracce della metà (3 su 6) degli svincoli concordati e presenti nel progetto originario. Preoccupati per questa situazione e per questa sorta di dietro-front di Anas, Ministeri competenti e General Contractor, i Sindaci dei suddetti Comuni hanno avviato un’intensa ma pacifica interlocuzione istituzionale con l’intento di fare chiarezza e di ottenere quanto previsto e concordato quale “ristoro” per i territori comunali letteralmente devastati sul piano ambientale da un’opera così imponente e pervasiva. Nella prima puntata dell’iniziativa di protesta 7 degli 8 Sindaci (assente il primo cittadino di Trebisacce) Giovanni Papasso (Cassani), Paolo Montalti (Villapiana), Gaetano Tursi (Francavilla), Antonio Carlomagno (Cerchiara), Leonardo Aurelio (Albidona), Gregorio Scigliano (Amendolara e Rosanna Mazzia (Roseto, nelle giornate di lunedì e martedì scorsi hanno effettuato un sit-in pacifico presso la Prefettura di Cosenza e nella giornata di oggi, venerdì 21 luglio, gli stessi sindaci, accompagnati da altri amministratori e propri tecnici, hanno incontrato il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, l’Assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, la consigliera regionale Pasqualina Straface e il dirigente del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione Ing. Claudio Moroni. Nel corso dell’incontro, secondo quanto si legge in una nota sottoscrtitta dai 7 sindaci, gli amministratori locali hanno illustrato nel dettaglio i termini della questione ed i rappresentanti dell’esecutivo regionale hanno espresso la propria sostanziale vicinanza ai Sindaci sulle questioni in oggetto. Il Presidente Occhiuto, da parte sua, ha assunto l’impegno di interfacciarsi sia con il Governo Meloni che con Anas esponemdo le problematiche rappresentate dai 7 primi cittadini e partendo proprio dalla necessità di dare un’accelerata alla questione delle opere di compensazione (previste per legge e dagli accordi firmati in passato), al fine di superare lo stallo in cui versano e passare ad una fase operativo-risolutiva. “Per parlare però con cognizioni di causa e farsi portavoce con il Governo – si legge testualmente nella suddetta nota – lo stesso Presidente Occhiuto si è impegnato ad attivare in Regione un tavolo tecnico diretto dall’Ing. Moroni che dovrà individuare le soluzioni compatibili con le istanze dei vari territori” e, nel dettaglio: l’erogazione delle somme per un importo totale pari a 18milioni e 700mila euro da assegnare ai singoli Comuni per le opere di compensazione ambientale che secondo i Sindaci dovrà avvenire secondo la ripartizione a suo tempo stabilita presso l’Anas e cioè con l’assegnazione diretta ai Comuni stessi che provvederanno a progettare successivamente le opere secondo i criteri stabiliti dalla Commissione Tecnica di verifica dell’impatto ambientale (VIA), così come avvenuto per il Parco Archeologico di Sibari. Gli stessi Sindaci, parlando anche a nome del primo cittadino di Trebisacce, hanno ricordato e precisato che l’eventuale demolizione del viadotto Pagliara di Trebisacce (demolizione inutile se non si realizza lo svincolo Nord di Trebisacce sparito dal progetto esecutivo) non può essere compresa nella suddetta somma ma dovrà essere assegnata un’apposita somma extra-budget per come stabilito e concordato nella riunione tenutasi a Roma nel 2014. Per quanto riguarda infine gli svincoli eliminati unilateralmente e senza tante spiegazionisi, i Sindaci hanno confermato la richiesta del ripristino degli svincoli di Cassano, Villapiana, Amendolara e Trebisacce, al fine di consentire ai cittadini dell’Alto Jonio di fruire da protagonisti e non da spettatori della nuova infrastruttura. In questo lodevole, seppur tardivo, braccio di ferro intrapreso dai Sindaci non si può ovviamente non tenere in debita considerazione la variabile “tempo”, perchè se i lavori proseguono secondo l’attuale progetto esecutivo, le risorse relative alle opere compensative non saranno assegnate. Tanto meno saranno realizzati gli svincoli mancanti perchè non sarà tecnicamente possibile renderli compatibili con i lavori che si stanno realizzando.
Pino La Rocca