E’ finita la pazienza e la tolleranza: i Sindaci di Cassano, Villapiana, Francavilla, Cerchiara, Albidona, Amendolara e Roseto, comuni nei quali ricadono i lavori del Terzo Megalotto della S.S. 106 che sono ormai arrivati a circa la metà del crono-programma, dopo aver sollecitato a lungo i Ministeri interssati,
l’Anas e il General Contractor a rispettare quanto previsto negli accordi sottoscritti tra le parti, da stamattina 17 luglio 2023 si sono auto-convocati e stanno attuando un presidio di protesta, bianca e pacifica, presso la Prefettura di Cosenza e chiedono un urgente incontro con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Oggetto della richiesta, secondo quanto scrivono in una nota-stampa 7 degli 8 sindaci (assente quello di Trebisacce) Giovanni Papasso, Paolo Montalti, Gaetano Tursi, Antonio Carlomagno, Leonardo Aurelio, Antonello Ciminelli (in rappresentanza del Sindaco di Amendolara) e Rosanna Mazzia, è quello di avere notizie sullo stato di realizzazione delle cosiddette “opere di compensazione ambientale” relative al Terzo Megalotto della Statale 106 Jonica e chiedono udienza al Presidente del Consiglio dei Ministri perchè intervenga per superare la lunga fase di stallo relativa alle opere compensative. Ma i Sindaci chiedono anche di sapere che fine abbiano fatto ben 4 degli svincoli (Cassano, Villapiana, Trebisacce e Amendolara) che erano stati previsti e concordati con gli stessi sindaci e che sono stati cancellati in maniera unilaterale e senza spiegazioni plausibili. Gli stessi sindaci, secondo la suddetta nota, “chiedono notizie circa: -l’erogazione delle somme spettanti ad ogni singolo Comune per le opere di compensazione ambientale che dovrà avvenire secondo la ripartizione a suo tempo stabilita presso l’Anas e per un importo totale pari a 18milioni e 700mila euro che dovrà avvenire direttamente ai Comuni stessi che provvederanno a progettare e successivamente a realizzare secondo i criteri stabiliti dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale (VIA), così come avvenuto per il Parco Archeologico di Sibari; -l’eventuale demolizione del viadotto Pagliara (Trebisacce) che non può essere compresa nella suddetta somma. Per questa demolizione – scrivono nel merito i Sindaci anche per nome e per conto del Comune di Trebisacce – dovrà essere stanziata un’apposita somma per come stabilito e concordato nella riunione tenutasi a Roma nell’anno 2014; per quanto riguarda i semi-svincoli – si legge ancora nella nota – si conferma la volontà di prevedere nuovamente la realizzazione di quelli di Cassano, Villapiana, Albidona e Trebisacce, al fine di consentire agli abitanti della zona di usufruire a pieno titolo della nuova infrastruttura. Il presidio presso la Prefettura – si precisa ancora nella comunicazione dei 7 Sindaci – è tuttora in corso e lo sarà fino a quando non verranno esaudite le loro richieste che sono state ignorate per troppo tempo. “Nessuna contestazione o rimostranza – ci tengono a precisare i sette Sindaci (nella foto) nei confronti della Prefettura di Cosenza, anzi, è stato scelta questa importante interlocuzione proprio in virtù della fiducia riposta in sua S.E. il Prefetto di Cosenza”.
Pino La Rocca