Mercoledì 23 novembre alle ore 10:00 presso la Delegazione Municipale di Mirto-Crosia si svolgerà l’iniziativa “Donna, Vita, Libertà!” a cura del progetto SAI del Comune di Crosia gestito da Cidis Onlus.
Una giornata dedicata al contrasto alla violenza sulle donne e a tutte le forme di violenza che si inserisce nella mission di CIDIS, da sempre impegnato nella tutela dei diritti e la dignità delle persone, con particolare attenzione a cittadini con background migratorio.
Davanti la delegazione municipale verrà installata dal Comune di Crosia una panchina rossa, curata dalle beneficiarie del progetto SAI, con rispettiva targa di sensibilizzazione, come simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più. Un monito per ricordare ogni giorno un fenomeno da riconoscere e combattere e che, purtroppo, continua a mietere vittime. Secondo dati ISTAT nel primo trimestre 2022, oltre il 61,4% delle vittime dichiara che le violenze vengono subite da anni, dato in aumento sia rispetto al trimestre precedente (56,7%) sia al rispettivo trimestre del 2021 (53,7%).
Si conferma un altro dato allarmate: le chiamate ricevute dal 1522 (Numero Anti Violenza e Stalking), dimostrano che la richiesta di aiuto si realizza solo dopo una serie di violenze già subite e/o in atto che non sono ancora percepite o riconosciute come tali. Per questo è necessario sensibilizzare il riconoscimento di questi meccanismi e dei vari campanelli d’allarme al fine di riconoscere la violenza attraverso le tante tipologie in cui si può manifestare: psicologica, verbale, fisica, sessuale, privata, ecc.
Se ne parlerà attraverso un incontro pubblico in presenza di Antonio Russo, Sindaco di Crosia e Paola Nigro, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Crosia. Presenti anche Caterina Urso insieme ai docenti dell’IIS LS IPSCT-IPSIA-ITE con sede a Mirto – Crosia; Don Pino Straface, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Rossano – Cariati; Debora La Rocca, Referente Territoriale CIDIS; Luigia Rosito del Centro Anti Violenza “Fabiana” di Corigliano-Rossano; Alessandro Greco, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Mirto – Crosia e il Colonnello Giovinazzo Raffaele in qualità di Comandante del Reparto Territoriale Carabinieri Corigliano-Rossano.
Ai microfoni anche le testimonianze dei beneficiari del progetto SAI e degli studenti dell’ISS Don Lorenzo Milani di Cariati; il dibattito sarà moderato dalla psicologa Giada D’Alessandro.
Nei giorni precedenti l’istallazione, in collaborazione con la Dirigente ed i docenti presso l’Istituto Superiore di Cariati, alcune classi verranno sensibilizzate sul tema e gli studenti elaboreranno dei cartelloni da apporre presso la delegazione municipale portando quindi un riscontro nel corso del dibattito dal titolo “Donna, Vita, Libertà!”.
Per l’occasione, sarà possibile visitare anche l’esposizione temporanea della mostra fotografica “Memoria Migrante” di Raffaella Arena a cura della cooperativa CSC – Credito Senza Confini; i prodotti realizzati dai beneficiari all’interno del progetto SAI del Comune di Crosia e lo stand Tutori Never Alone Friuli Venezia Giulia e Calabria a supporto del sistema di tutela volontaria.
Il progetto SAI “Mar’haba” (benvenuti) del Comune di Crosia e gestito da CIDIS Onlus è stato ri-finanziato dal DM del 18/11/2019 ed aveva già avuto avvio con il DM del 10/06/2016 classificandosi secondo nella graduatoria nazionale del 19/11/2019. Quello SAI (Sistema di Accoglienza ed Integrazione) è un sistema volontario demandato dal Ministero dell’Interno Comuni per il tramite dell’Anci ed è basato sui piccoli numeri superando così la logica del mero assistenzialismo. Obbiettivo principale del progetto infatti, la cui accoglienza è temporanea e diffusa sul territorio, è quello di innescare un processo di (ri)conquista dell’autonomia perduta dei beneficiari.
Il progetto di Crosia prevede l’accoglienza di 25 persone suddivise in nuclei familiari e punta alla concreta e reale inclusione dei beneficiari attraverso l’erogazione di servizi di accoglienza integrata a 360° come: corso di italiano, orientamento ai servizi del territorio, orientamento e tutela legale, supporto psico-socio-sanitario, supporto educativo/didattico, attività laboratoriali/socializzazione e possibilità di un inserimento socio-economico al termine del percorso di accoglienza. Allo stato attuale ospita 3 nuclei familiari per un totale di 17 persone prevalentemente di origine siriana, afghana e nigeriana.
Zone di conflitto bellico, torture, violenze e soprusi perpetrati dai regimi o dalle organizzazioni come Boko Haram e talebani che hanno pertanto riconosciuta la protezione dello Stato Italiano ai sensi dell’art 1 della Convenzione di Ginevra che cita: “è rifugiato chiunque e nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure a chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi” e dell’art. 10 comma 3 della Costituzione italiana.”
Distnti Saluti.
Per CIDIS
Ivan Papasso
Coordinatore SAI Crosia