Il dato dell’affluenza alle urne nel Comune di Cassano, che si attesta al 6,50%, a fronte di 13.031 di elettori iscritti a votare, impone un’approfondita riflessione sulla mancata partecipazione al voto.
E’ quanto afferma Francesco Garofalo, presidente del Centro Studi “Giorgio La Pira”, della cittadina ionica. Un dato – evidenzia -, che conferma il distacco tra la politica e di quello che ci è rimasto dei partiti, e il paese reale. Anche Cassano, risente di una crisi profonda delle realtà partitiche e della disaffezione in particolare dei giovani, che evidentemente percepiscono il disagio rispetto alla totale assenza di un ben che minimo di dibattito su i grandi tempi. I partiti sempre più appiattiti, rinchiusi su se stessi e governati dai soliti “noti”. Eppure – ricorda Garofalo -, Cassano nel passato vanta una tradizione di grandi momenti e di fucina per tanti di noi. Oggi, nostro malgrado, registriamo il picco più basso e il fallimento di una classe dirigente, non più capace di saper interpretare i segni dei tempi e il malessere che serpeggia da tempo. Se si è lontani – prosegue la nota -, dalle attese della povera gente, come ad esempio l’annosa problematica sanitaria e la disoccupazione dilagante, il risultato non può che essere questo. Lo aveva previsto Enrico Berlinguer nel 1981: “I partiti hanno degenerato”. Come nel resto del Paese, nella città di Cassano, non concorrono più alla formazione delle classi dirigenti capaci di capire le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo e convogliarlo al perseguimento del bene comune. Cosa fare? Beh – ha concluso -, lo ha ben capito Mons. Francesco Savino, con la scuola di alta formazione “Aretè”, un vero e proprio luogo per chi chiunque vuole impegnarsi in politica in ogni ambito e per non perdere l’appuntamento con la storia.
Cassano All’Jonio, 13-06-2022