AMENDOLARA – Ci sono luoghi nei nostri paesi che sanno di memoria. Ci sono monumenti nei nostri paesi che tramandano memorie.
Ci sono luoghi e monumenti che conservano ricordi, ci riportano ad appuntamenti vissuti o mancati, custodiscono momenti felici di incontri e momenti tristi di addii, ci riconducono all’idea stessa di Paese, al suo essere comunità, al suo connotarsi non come somma di singoli, ma come afflato collettivo.
Ci sono monumenti che “abitano” un luogo, e solo quello, e che hanno diritto a rimanervi, non soggiacendo a nessun capriccio, a nessuna imposizione, a nessuna ordinanza, a nessun imperativo, a nessuno spostamento, a nessuno sfregio, a nessuna manomissione della sua integrità!
Ci sono monumenti che appartengono a tutti, alla memoria collettiva, non per il loro valore intrinseco, ma per quello che rappresentano nell’immaginario di ognuno e, in ragione di ciò, non sono nelle disponibilità di nessuno!
Ci sono monumenti del nostro Paese che ci riportano indietro nella sua storia: correva l’anno 1953 del secolo scorso, era Papa Pio XII, Sua Santità Pacelli, Vescovo S.E. Pasquale Quaremba, Parroco Don Antonio Propati, Sindaco l’avv. Angelo Rago, Segretario Comunale Francesco Sisci e ad Amendolara era presente, dall’1 al 16 marzo, una missione dei Padri Redentoristi. In loro ricordo venne eretto il monumento della Croce nei pressi dell’Istituto scolastico, ad opera di Domenico Tucci.
Quel luogo, sin da fine ‘800, si chiamava Piano della Croce, probabilmente per una preesistente Croce ivi collocata, e da lì sin da allora, in mesta processione, si accompagnavano i defunti al Cimitero per la via del Carro, così denominata nei documenti storici.
Da quei lontani anni 50 al 24 gennaio 2022 la Croce è stata li, testimone di ricorrenze religiose, di funerali, di gioiose scolaresche ivi assise, di anziani e giovani seduti su quei gradini a scambiarsi opinioni o ad attendere le vicissitudini elettorali o soltanto a passarvi il tempo, il tempo della vita assieme, il tempo dei ricordi dell’infanzia, della giovinezza e della maturità di intere generazioni di Amendolaresi.
Il 24 gennaio, su disposizione dell’Amministrazione Comunale, comunicata con una scarna delibera di affidamento a ditta specializzata (presenti in 3 o 4, non si capisce dal deliberato), imbracata come un salame, alla stregua di un oggetto qualunque che ha fatto il suo tempo, è stata segata, privata, quindi, della sua parte sottostante, racchiusa dalle gradinate, e della sua integrità, per conquistare, pare, un po’ di spazio alla viabilità e ricollocarla più in là…..fatti più in là Croce……….ci serve spazio !!!!!!!!
Ci sono cose nella vita che non hanno prezzo, ci sono cose nella vita che hanno una anima senza essere umane, ci sono cose nella vita che nessuno ha il diritto di ignorare, di svalorizzare, di manomettere se non creando un vulnus, una ferita, all’intera comunità, ci sono cose che parlano senza dire una parola…….come quel monumento della Croce, che, negandone la sacralità e l’intangibilità, avete condannato a spostarsi……….. per fare un po’ di largo……lì davanti…… !
Non ci sono parole per apostrofare un simile atto!!!!!!Il
GRUPPO CONSILIARE “Amendolara Domani”
COMUNE DI AMENDOLARA
Amendolara 25 gennaio 2022