Di catastrofico a Cerchiara esiste solo lo strumento del più becero populismo e della mistificazione a cui ricorrono con reiterata insistenza l’opposizione consiliare, pur di gettare discredito ed aizzare gli animi, ignorando le più elementari valutazioni che una materia cosi complessa qual è il Dissesto Finanziario di un Ente pubblico imporrebbe.
L’atto che ha emesso Il commissario liquidatore ha accertato una massa passiva provvisoria e non ancora definitiva in base alle istanze presentate dai creditori. Istanze che tuttavia dovranno essere sottoposte al controllo ed all’accertamento effettivo da parte dello staff tecnico del Commissario che dovra’ verificarne la veridicità, la reale esigibilità , nonche’ accertare quote già liquidate dall’ente negli anni precedenti al 2018 (annualità in cui termina la competenza del Commissario) . Solo dopo questi passaggi che impongono al Commissario ed allo staff la vidimazione o meno delle istanze pervenute sulla scorta dei requisiti di legge, verrà riconosciuta la reale massa passiva debitoria dell’Ente. La minoranza consiliare prima di “dare i numeri”, dovrebbe prestare attenzione a quanto riportato nell’ atto del Commissario indirizzato alla Giunta Comunale, e non dovrebbe mistificarne la reale interpretazione, che può dare in pastosicuramente all’avida attesa dei suoi accoliti, ma non a chi è dotato di capacità di discernimento e di contezza dei fatti. E’ lapalissiana la condotta che si segue in ogni comune d’Italia in fase di Dissesto in cui si accerta una massa passiva provvisoria e successivamente l’organo straordinario di liquidazione propone alla giunta comunale ai sensi dell’art. 258 del TUEL l’adozione della modalità semplificata di liquidazione anziché quella ordinaria che entro il termine
di 30 giorni delibera nel merito. Sempre lo stesso TUEL recita le modalità e le percentuali secondo le quali possono essere liquidati i creditori dell’ente e non a discrezionalità dell’Amministrazione o del Commissario, ma la minoranza consiliare non perde occasione di sferrare sterili
attacchi ed interpretare a suo piacimento la complessa normativa che regola questa delicata materia.
Ci preme affermare che La situazione debitoria non è altro che quella presente nei bilanci nel corso degli anni, forse la attuale minoranza consiliare prima del 2019 non era attenta o non seguiva con attenzione la situazione politico-amministrativa dell’ente, infatti, pare strano che oltre all’attenzione riportata nell’ultimo periodo sui residui passivi non abbiano con la stessa lena attenzionato i crediti ossia i residui attivi, poiché entrambi sono l’essenza dei bilanci che sono stati redatti nel corso degli anni fino al 2018..
Come mai rimuovono con certosina intenzionalità i residui attivi dalla loro pratica politica? E come mai quando si parla della delicata materia tributaria a cui si debbono ascriversi anche tutti i residui Attivi ossia ai Crediti che i cittadini hanno nei confronti dell’Ente, abbandonano i consigli comunali? Come mai hanno eliminato dal loro vocabolario gli evasori e gli elusori? E’ così che vogliono ergersi a paladini degli onesti cittadini ?
E’ assodato che il Commissario liquidatore ha accertato una massa passiva provvisoria, in cui sono riportati istanze di ammissione massa passiva, debiti derivanti da residui passivi e costi di gestione per un totale di 3.339.274,00, ma non ha ancora finito di produrre i residui attivi al 31-12-2018 cioè le somme che l’ente deve riscuotere che non sono entrate negli anni precedenti che secondo i dati presenti sia nei bilanci e secondo una ricognizione certosina fornita dall’ufficio finanziario ammonterebbero a € 4.306.080,73. Somme provenienti dal mancato gettito TARI-IMU-TARSU e SERVIZIO IDRICO, quasi un milione in più rispetto alla situazione debitoria.
Forse non è l’Amministrazione guidata dal Dott. Carlomagno che nasconde i conti ma chi volutamente per anni ed anni continua ad evadere i pagamenti per le coperture dei servizi essenziali per la comunità e chi per scopi elettoralistici protegge questi comportamenti delittuosi! Altro che gestione spregiudicata! Di spregiudicato resta un tasso di pagamento dei ruoli comunali che continua ad aggirarsi intorno al 40%!
Questo tema è stato oggetto di un consiglio comunale svoltosi qualche mese addietro, in cui si è fatto chiarezza sulle entrate tributarie dell’ente e sulle misure messe in atto dall’Amministrazione per combattere questa piaga ma la minoranza consiliare anziché affrontare la discussione in maniera civile e pacata a tutela dell’ente e dei CITTADINI ONESTI ha pensato bene di abbandonare l’aula per l’ennesima volta. E’ sicuramente sempre più facile scappare che restare ed ascoltare la complessità delle problematiche in capo a chi si assume la responsabilità di gestire un Ente Pubblico ed il futuro della Comunità. Comunità che sicuramente oggi vive la complessità della profonda crisi economica e la criticità di una sovraesposizione delle incombenze demandate dagli enti sovracomunali che impatta negativamente con l’oggettiva carenza della risorsa umana e che ne rende difficile la stessa sopravvivenza.