L’Associazione Musica e Arte Aulòs, guidata dal M° Rosa D’Audino, ha concluso il suo itinerario quantomai originale e avvincente interamente dedicato “ALLA RISCOPERTA DEGLI AUTORI MUSICALI CALABRESI”.
Non era per niente facile portare a termine questo Progetto, ma se si ha la forza morale per andare avanti con tutte le energie e le proprie convinzioni e se, a volte, si lotta seriamente contro l’impossibile si arriva alla meta e si riesce nell’impresa. Il M° Rosa D’Audino ha rotto quel lungo anomalo inesplicabile silenzio che ha umiliato e sconvolto il genere umano e quella brutta sensazione di vita sospesa, divenuta quasi involontaria inoperosità generalizzata, ha accarezzato questo Progetto ben congegnato e di notevole rilevanza e fatto rinascere un nuovo più grande sentimento di dignità e di speranza nel futuro, facendo assaporare la gioia interiore che si prova nel cantare le Note e i Versi dei protagonisti della Musica della nostra terra e della nostra civiltà, nata dalle radici stesse della coscienza del popolo. Gli eventi di successo e di consenso, con manifestazione di entusiasmo da parte di un pubblico acclamante ad ogni concerto dal forte impatto emotivo e scenografico a Trebisacce e a San Lorenzo Bellizzi in provincia di Cosenza, a Serrastretta e a Platania in provincia di Catanzaro, hanno convalidato il buon esito della collaborazione tra la Regione Calabria e l’Associazione Musica e Arte Aulòs unitamente alle Realtà Associative del territorio interessato e alle Amministrazioni comunali coinvolte. La luna piena, splendente a notte fonda, sembrava compiacersi con noi durante il concerto a Trebisacce, poco più tardi si inargentava in tutta la sua bellezza come a volersi tuffare tutta per noi, che la contemplavamo come da un balcone dal Bastione, il sistema murario dominante su una splendida vista sullo stupendo mar Jonio. Durante la camminata nell’affascinante pulito centro storico con fiori e piante un po’ ovunque, organizzata dal dottor Ludovico Noia, abbiamo visitato l’interessante Museo dell’Arte Olearia e della Cultura Contadina, all’interno del quale sono sistemati oggetti e strumenti tipici. San Lorenzo Bellizzi, il piccolo prezioso sereno scrigno di casette abbracciate e di viuzze solitarie così insolite e primordiali situato nel Parco nazionale del Pollino e perfetto per le passeggiate tra freschi boschi e maestose montagne, ha incantato per l’atmosfera tranquilla che vi regna, per le testimonianze storiche e artistiche. Al Rione Sgrotto, dove si è tenuto il concerto, sono stati molto graditi i noti prodotti del Panificio del giovane Civale Pietro. A Serrastretta l’accoglienza è stata particolarmente calorosa e favorevole. Presso l’originario prestigioso Palazzo Pingitore, che si compone di 22 stanze con 4 diversi ingressi e tre piani e che ospita numerose iniziative di carattere culturale, abbiamo visitato il Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana. In uno degli ampi vani ci sono le cantine con enormi e bellissime botti in legno ben esposte ed ambientate. Durante il concerto ho notato una donna affacciata ad una piccola finestra, è stata lì ferma nella mia stessa posizione per tutto il tempo, in ascolto e a dimostrazione che certe finezze sono il segno di uno stile di vita che lasciano il segno. Nella poetica Platania, affacciata sulla piana di Lamezia Terme, abbiamo respirato “La Poesia” sovrana nella sua luce di cristallo, quasi a sentire i pensieri del poeta Felice Mastroianni trasformarsi in Musica. Come da consumata pluriennale esperienza e risolutezza pragmatica, in queste cornici peculiari delle antiche tradizioni e delle bellezze paesaggistiche di ciascun centro calabrese visitato a piedi, l’Associazione ha fatto così vivere quattro meravigliose serate estive di ottima Musica, di spensieratezza collettiva e di buon auspicio per le attività culturali, sempre con quell’attitudine alla letizia che, quasi come un diritto esistenziale con cui formarsi e di cui nutrirsi, germoglia tenace e audace nella Musica. Nella mia vita ho avuto la fortuna di incontrare molte persone, ma nessuna straordinaria come il M° Rosa D’Audino, tanto straordinaria da provare per lei dal profondo del mio cuore quel bel sentimento di pura “AMMIRAZIONE” per la persona per me speciale, per la professionista di enorme notorietà e per l’artista brillante. Nei miei sogni di ragazzina di un piccolo paese, seppur ignara delle persone che avrei incontrato nella mia vita, forse già si profilava la delicata euritmia dei suoi gesti e delle sue opere, che mi avrebbero permesso di vivere per vent’anni la Storia Musicale della Sua Polifonica che appartiene alla Storia e di vivere nelle forme più varie e più vive esperienze di alto livello, di profonda idealità e di intensa partecipazione emotiva assieme ai miei amatissimi amici coristi, sempre uniti in un meraviglioso gioco di squadra. In qualità di soggetto proponente e in sintonia con le sue idee, il M° Rosa D’Audino ha condiviso sia l’ampio e articolato piano di azione che le finalità dell’ambizioso Progetto finanziato con fondi PAC CALABRIA 2014. – 2020 AZ. 1 TIP 1.3 ANNUALITÀ 2019 su Avviso pubblico per la Selezione e il Rafforzamento dell’attuale Offerta Culturale presente in Calabria. Poiché come spesso accade si tende facilmente e ingiustamente a dimenticare compositori e opere di grande portata che non devono mai passare in secondo piano, questi concerti hanno avuto lo scopo precipuo di risollevare il fitto velo della disattenzione e dell’indifferenza, di dissuggellare e di salvare dall’oblìo i molti illustri Autori calabresi e di riscoprire con orgoglio i loro tesori musicali. I brani proposti partivano dal ’500 e, in mirabile continuità ideale, proseguivano nel tempo sino all’esecuzione di brani di alcuni validissimi autori “moderni”, che hanno affiancato, caratterizzato e completato il percoro. Sono stati eseguiti brani di: G. Fiorino: “Una Stella voi sete” – “Vergine Santa e Bella” per coro a tre voci a cappella. N. Manfroce: “Povero Cor” da Alzira; F. Florimo: “Tarantella” con arrangiamento del M° Rosa D’Audino; F. Cilea: “La Canzone” da Tilda Atto II – “Io son l’umile Ancella” da A. Lacouvrier Atto I; Mia Martini: “Nanneo” – “Veninci sonnu” con arrangiamento del M° Rosa D’Audino – “Agapimu” – “Minuetto” – “Gli uomini non cambiano” con arrangiamento del M° Rosa D’Audino; Griko Music: “Agapimu Fidela Protini” dei Ghetonia con arrangiamento del M° Rosa D’Audino; Sergio Cammariere: “L’Amore non si spiega” e Rino Gaetano: “Ma il cielo è sempre più blu”. Per l’influenza che la Musica ha in una fase cruciale della vita dei ragazzi che si affacciano al mondo, figure principali sono stati anzitutto i giovani calabresi, voci soliste e musicisti, che hanno accompagnato la Polifonica Aulòs. Impeccabili e travolgenti sono stati i musicisti: pianoforte Elena Calipari, oboe Giuseppe Rotella, chitarra Giuseppe Rosanò, percussioni Fabio Tropea. Eccellenti e preparatissime le cantanti soliste: Patrizia De Luca e Luigia Ricca (voci liriche), Karalis Longo e Giuliana Tenuta (voci leggere). Superlativa e di gran classe la direzione del M° Rosa D’Audino, nitida la sua abilità espressiva e comunicativa, grandissimo l’amore per il suo lavoro.
Lisetta Cersosimo