È un 25 aprile triste e amaro per la città di Corigliano Rossano, la Sibaritide tutta, il mondo dell’agricoltura nella sua interezza. Il dottor Antonio Schiavelli, concittadino illustre, è prematuramente scomparso. La notizia ha gettato nello sconforto quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarne le tante virtù.
Nato nel 1960, Antonio Schiavelli – uomo dall’inconfondibile sorriso, ben raffigurato in questa foto del suo amico Gaetano Gianzi – è stato un “grande” in tutti in sensi. Agrumicoltore e cooperatore, attualmente ricopriva i ruoli di consigliere di amministrazione di CampoVerde S.p.A., amministratore delegato del Consorzio Sibarit, presidente di Unaproa (Unione nazionale tra le organizzazioni di produttori ortofrutticoli). Di recente aveva dato alle stampe, insieme a Flaminia Ventura e Pierluigi Milone, l’interessante libro “Direct food – Agricoltori e consumatori alla riconquista del mercato”.
Profondo conoscitore delle problematiche e delle esigenze del comparto agricolo, è stato un innovatore, un uomo di cultura, un raffinato testimone di questo nostro territorio. Ha portato in alto, in tutta Italia e nel mondo intero, i “tesori” della sua terra natia, della Calabria che tanto amava e per la quale non si è mai risparmiato. Oggi la comunità coriglianese piange la scomparsa di un eccellente professionista orgoglioso delle proprie origini e protagonista del tempo che ha intensamente vissuto.
Fabio Pistoia