Finamente con la delibera del direttore generale n1848 del 28 novembre ,avente per oggetto l`affidamento della gestione della residenza sanitaria assistenziale previa fornitura del mobile ,dell`arredamento e delle attezzature sanitarie necessarie al funzionamento, si apre una pagina storica per la casa di cura di Caloveto.
Ma facciamo un po` di ordine. La residenza sanitaria assistenziale per anziani, con poliambulatorio di 60 posti letto, per un importo complessivo di appalti di 2.896.709.063 ex lire finanziata dalla Cassa Depositi e Prestiti e` ubicata a Dema, contrada del comune di Caloveto. I lavori sono stati iniziati il 25 settembre del ’97 dall’impresa consorzio De.Ma. di Pietrapaola che li ha terminati il 17 aprile di due anni dopo. Nella primavera del 2005 l’AssCoop di Ancona e la cooperativa Mediterraneo con sede a Mandatoriccio, dopo la stipulazione di un contratto di concessione con l’Asl 3 di Rossano, proprietario della struttura, e la Regione, rimettono mano al complesso. E dopo le varie concessioni, finalmente l’Asl dà parere favorevole al funzionamento della residenza: un grosso passo in avanti. Finalmente nell’Ottobre del 2008 entrò in funzione. A distanza di solo 6 anni. Come qualcuno ricorderà l’ex direttore generale dell’Asp Gianfranco Scarpelli comunicò la sospensione delle autorizzazione e degli accreditamenti a seguito di una richiesta di “ interruzione e sospensione attività Rsa Caloveto” a firma del professore Franco De Felice, presidente dell’AssCoop di Ancona. Qualcuno definì una marcia indietro quella dell’AssCoop che gestiva la struttura. Un gesto che i dipendenti non esitarono a definire con “il sapore della beffa”. All’inizio della scorsa estate, infatti, si era levato un grido di allarme dopo che il dialogo con la società marchigiana si era arenato. Successivamente la questione approdò pure sul tavolo prefettizio alla presenza, tra gli altri, dell’ex direttore Scarpelli, del consigliere regionale Carlo Guccione, del sindaco di Caloveto Umberto Mazza, del presidente De Felice e dei rappresentanti sindacali regionali. L’AssCoop si era resa nello stesso tempo disponibile alla cessione, in via temporanea e provvisoria, dell’accreditamento ad una nuova “ Madonna delle Catene”, appartenente al gruppo iGreco, nelle more della procedura del bando di gara indetto dall`asp di Cosenza ,Al di la` che si sia trattato o meno di retromarcia a distanza di sei anni dall` apertura ,era arrivata la doccia fredda per i dipendenti e ammalati che vennero trasferiti in altre strutture sanitarie.
E` stata una vicenda complicata,dai vari ricorsi al tar ,fino al consiglio si stato a Roma,finalmente con la firma del commissario ad acta Massimo scura del 4 ottobre scorso,nel quale poneva fine al problema degli accreditamenti,
che di fatto restavano in capo all`asp di Cosenza ,si chiude una brutta pagina a due anni dall ` ingiusta chiusura.
Ora inizia un` altra era.
” una notizia veramente importante per la nostra comunita`.Con queste parole ha commentato il sindaco Umbero Mazza .Non e` stata una vittoria facile giocata,con l`impegno la determinazione a non mollare mai e guardare avanti,anche quando tutto sembrava perduto o difficile, ma alla fine c`e` l`abbiamo fatta “.
Ludovico Grisari