TREBISACCE «La riapertura del “Chidichimo” come “Ospedale di zona disagiata”, che per questo prevede la presenza di posti-letto, di anestesisti, di chirurghi, del Pronto Soccorso e di tutti i servizi di supporto, è un grande risultato per l’intero comprensorio, da attribuire all’impegno, alla forza e alla tenacia dell’amministrazione comunale, dei sindaci e dei cittadini, che ci hanno sempre creduto e che vedono finalmente corretto un grave errore!».
E’ il commento a caldo del sindaco Franco Mundo che parla di una vittoria esaltante e ringrazia uno ad uno tutti gli artefici del successo: in primis presidente Oliverio, i parlamentari, i consiglieri regionali, le associazioni di categoria e di volontariato ed in particolare il Vice-Commissario Urbani. «Ripartiamo con rinnovato impegno, – ha aggiunto il primo cittadino – ma anche con grande fiducia e speranza. Ora attendiamo l’approvazione definitiva al tavolo della verifica ministeriale per chiedere l’immediata attuazione del Decreto». Di tutt’altro segno la reazione della Minoranza: «La notizia della riapertura dell’Ospedale – ha scritto il consigliere di Minoranza Davide Cavallo – mi riempie il cuore di gioia e da cittadino sento il dovere di ringraziare i veri artefici del risultato conseguito: l’avv. Giuseppe Mormandi (patrocinatore del ricorso per conto del Comune – n.d.c.) sulle cui capacità professionali noi abbiamo puntato sin dalla chiusura del Presidio e i giudici del Consiglio di Stato che, nel rispetto della giustizia e dell’equità sociale, hanno restituito ai cittadini il diritto alla salute negato dalla politica! Da consigliere di Minoranza – ha aggiunto l’avv. Cavallo – ritengo comprensibile il vano tentativo della Maggioranza di appuntarsi l’ennesima “medaglia” di una battaglia combattuta da altri. Su tutta la vicenda condivido e faccio mio il pensiero espresso dalla collega Caterina Violante: è veramente triste che intere popolazioni debbano combattere per vedersi riconosciuto un diritto sacrosanto, sancito dalla Costituzione, la cui affermazione non dovrebbe dipendere dalla “volontà” di coloro che ricoprono ruoli istituzionali e per il quale, quindi, nessuno di questi dovrebbe essere ringraziato. Noi – ha concluso Cavallo – non accettiamo che i nostri diritti diventino concessioni del potente di turno! Con il Decreto emesso dal Commissario é stato semplicemente ristabilito…. l’ordine delle cose!». Euforica invece, ma composta, la reazione alla… lieta novella da parte dei dirigenti e degli esponenti del PD. «I circoli PD dell’Alto Jonio – ha scritto in una nota il segretario del PD di Trebisacce Pierfrancesco De Marco – accolgono con grande soddisfazione una notizia tanto attesa ottenuta a seguito di una lunga battaglia combattuta anche silenziosamente, dietro le quinte, attraverso una certosina opera di mediazione e di diplomazia politica, oltre che nelle aule di giustizia dove è stata sancita la lesione dei L.E.A. E’ una vittoria – ha aggiunto l’avv. De Marco – di tutti coloro che ci hanno creduto e si sono impegnati offrendo il loro contributo, grande o piccolo che fosse. Ogni contributo è stato utile per il conseguimento del risultato… E’ così la vittoria dei sindaci e, soprattutto, dei cittadini dell’Alto Jonio che vedono così riconosciuto il diritto alla salute… Un pò di merito – ha aggiunto il Segretario del PD – ce lo riconosciamo come Circoli del PD dell’Alto Jonio che, senza timori reverenziali, al di là delle mere appartenenze e badando all’interesse della nostra terra e della nostra gente, abbiamo fermamente chiesto l’interessamento dei vertici del PD attraverso un documento consegnato nelle mani del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, che si è subito dimostrato sensibile al problema. E durante questi mesi abbiamo continuato a rappresentare ai vertici nazionali il disagio dei nostri cittadini e non è un caso che la riapertura dell’Ospedale avviene nel momento in cui il PD governa a livello regionale e nazionale. Perciò – ha concluso De Marco – godiamoci tutti insieme questo bel risultato senza però abbassare la guardia, per evitare che ci siano ulteriori ingiustificati ritardi».
Pino La Rocca