L’ambulanza del 118 è impegnata altrove: dodicenne con frattura di tibia e perone viene accompagnato dai familiari all’ospedale di Policoro (MT) con la propria autovettura. E’ successo ieri mattina a Trebisacce durante una partita del campionato giovanile: il giovane C. B., 12 anni, residente a Trebisacce ma militante nello “Sporting Club” di Corigliano calabro, a seguito di uno scontro fortuito con un avversario di gioco, subisce la frattura di tibia e perone. Il gioco si ferma subito, allarmati accorrono tutti attorno al ragazzo che ha la gamba penzoloni per la rottura contemporanea e scomposta di entrambe le ossa della gamba.
Non c’è bisogno di ulteriori accertamenti perché la frattura è evidente. E’ urgente trasportare il ragazzo all’ospedale. I dirigenti della squadra ed i familiari presenti allertano subito il 118 ma la PET (la postazione di emergenza territoriale) di Trebisacce è fuori sede in quanto impegnata nel trasporto di un infartuato a Rossano. In sostituzione della PET di Trebisacce, secondo le disposizioni impartite dalla centrale operativa del 118, dovrebbe intervenire quella di Cassano Jonio, ma la distanza è tale per cui i familiari del ragazzo, per non perdere tempo prezioso, decidono di caricare il ragazzo sulla propria auto e trasferirlo all’ospedale di Policoro. Perché all’ospedale di Policoro e non nell’ospedale-spoke di Rossano-Corigliano? Punto di domanda a cui dovrebbe rispondere chi ha preso questa decisione. Fatto sta che Policoro è in Basilicata, ma quando c’è di mezzo la salute, specie quella di un ragazzo, i confini geografici contano fino a un certo punto.
Pino La Rocca