Ieri da un notaio di Corigliano le dimissioni di massa dal Consiglio comunale e ora s’attende l’arrivo d’un commissario. Il voto in primavera
Dalla prima mattinata di ieri Gianni Papasso non è più il sindaco di Cassano Jonio. Suo malgrado. Dopo un’estenuante quanto improduttiva, anzi del tutto inutile, seduta di Consiglio comunale – quella tenutasi nel tardo pomeriggio di lunedì e fino in prima serata – è caduto sotto nove “colpi” politici sparatigli addosso in modo contestuale da parte dei consiglieri Mario Guaragna (presidente dell’assise comunale), Domenico Lione, Luigi Cosenza, Giuseppe Cerchiara, Elda Cosenza, Giuseppe Azzolino, Nicola Leone, Gianluca Gallo e Vincenzo Pricoli. Oppositori di Papasso e al contempo maggioranza numerica nell’assise civica.
Assise che s’era conclusa senza alcun risultato positivo o negativo (a seconda dei punti di vista) lunedì sera. Così, al termine d’una cena post-Consiglio cui hanno preso parte i nove consiglieri “contro” ed alcuni loro seguaci, s’è deciso che all’indomani gli interessati si sarebbero recati tutti assieme dal notaio per formalizzare l’atto di contestuali dimissioni dall’organo consiliare. E così è stato. Di buon mattino, infatti, i nove ormai ex consiglieri comunali cassanesi, si sono ritrovati tutti in uno studio notarile della vicina Corigliano Calabro. E poco dopo la notizia a Cassano Jonio era già di dominio pubblico. Questa la cronaca “essenziale” della caduta dell’amministrazione comunale della città delle terme.
L’epilogo, dunque, della Giunta guidata dalla tarda primavera del 2012 dall’ormai ex primo cittadino Papasso, tessera del Partito socialista italiano. Papasso era uscito vittorioso dalle urne, ma senza che le liste a lui collegate avessero conquistato la maggioranza dei seggi in consiglio comunale. In gergo politico questo prodotto si chiama “anatra zoppa”. E la “maggioranza Papasso” fu possibile grazie all’appoggio di due consiglieri comunali eletti nelle liste uscite minoritarie: Mario Guaragna – perciò divenuto presidente del consiglio comunale – e Luciano?Gaetani, quest’ultimo unico a non essersi presentato ieri mattina dal notaio.
«Nel prendere atto che nel corso della seduta di consiglio comunale di lunedì il sindaco non ha ritenuto d’assumere alcuna determinazione a seguito del venir meno della sua maggioranza, così di fatto consegnando il Comune a una situazione di precarietà e fragilità, inconciliabile con le esigenze di governo, specie alla luce della situazione sociale e economica – hanno evidenziato in una nota i nove dimissionari – ci siamo determinati per provocare lo scioglimento del Consiglio e il ritorno alle urne già nella prossima primavera».
Nei prossimi giorni il prefetto di Cosenza nominerà un commissario. «Quanto è successo a Cassano Jonio è un atto grave che rischia di colpire la quotidianità dell’intera comunità che subirà le immediate ricadute d’un inevitabile blocco amministrativo»: è quanto afferma il segretario regionale del Pd (ed ex socialista) Ernesto Magorno, il quale, solidarizzando, è stato il primo nel centrosinistra ad esprimere la propria vicinanza politica all’ormai ex primo cittadino cassanese.