Non solo Nocara, ma diversi comuni dell’Alto Jonio oggi restano chiusi «per protestare contro i tagli dei trasferimenti statali e contro le politiche del Governo, reo di aver dimenticato tutto il Sud ed in particolare i piccoli comuni». Alla serrata dei municipi, che si verifica per la prima volta nella storia della Repubblica, al comune di Nocara che nell’Alto Jonio è stato il capo-fila della rivolta, si sono aggiunti i comuni di Canna, Castroregio, Alessandria del Carretto, Oriolo, Plataci, San Lorenzo Bellizzi e Francavilla Marittima.
E nella giornata odierna, durante la quale saranno comunque assicurati i servizi essenziali, proprio a Nocara è previsto l’incontro dei sindaci di questi comuni che si incontreranno per discutere della lenta ma inesorabile agonia che rischia di portare i comuni più piccoli al fallimento. Non si tratta ovviamente di una iniziativa isolata in quanto la prima giornata di protesta dei piccoli comuni è stata promossa dall’associazione nazionale dei Piccoli Comuni e dall’Associazione Nazionale dei “Comuni Dimenticati”, a cui sono già iscritti alcuni di questi comuni, la quale già da qualche anno si batte per difendere l’autonomia e la sopravvivenza dei comuni più piccoli, il cui destino e la cui identità sono a rischio perché c’è una legge già approvata in Parlamento (prorogata fino a dicembre 2016) che prefigura la fusione dei comuni al di sotto dei 3mila abitanti.
Pino La Rocca