Secondo i comitati potrebbe trattarsi di una «sanatoria postuma» per coprire «gli innumerevoli abusi» compiuti nella Valle del Nicà con la realizzazione della discarica per rifiuti speciali non pericolosi di Scala Coeli. Così, proprio nel giorno in cui il commissario prefettizio che guida il Comune del cosentino ha convocato la conferenza dei servizi per la messa in sicurezza della strada comunale di accesso all’impianto,
gli ambientalisti della zona metteranno in piedi un presidio di protesta, proprio davanti al municipio di Scala Coeli, per tentare di impedire l’avvio del procedimento che potrebbe portare all’apertura della discarica. La decisione di contestare l’avvio della conferenza dei servizi, con un presidio previsto per giovedì 24 alle 10, è stata assunta nel corso di un’assemblea tenutasi lunedì sera a cui hanno partecipato il movimento Le Lampare Basso Jonio Cosentino, il Comitato anti discarica di Scala Coeli, il Comitato in difesa di Bucita e del territorio, esponenti della Rete difesa del territorio “Franco Nisticò” e rappresentanti del comitato dell’aula P2 occupata dell’Unical. All’incontro, fanno sapere i comitati, erano presenti anche agricoltori e coltivatori della zona, supportati dalla presenza della Cia, e alcuni rappresentanti del Pd di Cariati guidati dal segretario Emiliano Didonna. «Dall’assemblea – si legge in una nota – è emersa la decisione di contestare al fine di impedirla la conferenza dei servizi che si propone di sanare le varie irregolarità e abusi sulla strada comunale Capoferro Cordarella». Dagli interventi dei rappresentanti dei comitati è emersa inoltre «la mancata presa di posizione del consorzio Dop Bruzio, del presidente della Regione Oliverio e dei candidati alle Regionali che nell’hinterland hanno solo raccolto voti senza impegnarsi attivamente su questioni vitali». Significativa anche la presa di posizione di alcuni dirigenti del Pd di Cariati che si sarebbero detti pronti a stracciare le tessere qualora non verranno immediatamente ricevuti da Oliverio. Gli ambientalisti ribadiscono, dunque, la netta contrarietà del territorio all’apertura della discarica e la volontà di contrastare «una possibile sanatoria surreale e inverosimile sulla strada comunale, dove in precedenza sono stati effettuati lavori abusivi di ogni genere e su cui pende la sentenza del Consiglio di Stato che ne sancisce la demolizione immediata». Frattanto il deputato del Movimento 5 Stelle Paolo Parentela prende posizione. «Sosterremo con vigore la battaglia di comitati ed associazioni per fermare il conferimento nella discarica di Scala Coeli». Lo afferma il deputato M5S Paolo Parentela, già primo firmatario di due interrogazioni parlamentari sul tema, che aggiunge: «C’era una sentenza del Consiglio di Stato che impediva l’apertura della discarica ed Oliverio invece di farla rispettare ha concesso il conferimento nel sito, che non rispetta molte delle regole imposte. Un ennesimo schiaffo all’ambiente ed al territorio, tradizionalmente vocato all’agricoltura tanto da possedere il marchio Dop per l’olio extravergine d’oliva. Evidentemente – prosegue il parlamentare – le linee guida sul nuovo Piano Rifiuti lanciato nei giorni scorsi dall’assessore all’ambiente Antonella Rizzo, sono solo belle parole che rimarranno su carta. Mentre il mondo intero esce velocemente dal sistema delle discariche, in Calabria si utilizzano anche quelle che non rispettano le norme. La vecchia politica calabrese – conclude Parentela – somiglia tanto al Tafazzi interpretato dal trio comico Aldo Giovanni e Giacomo: distruggono l’economia del territorio per costruirci sopra una discarica di rifiuti speciali senza Autorizzazione d’impatto ambientale».
Giacinto De Pasquale