Due ordinanze di custodia cautelare del Gip del Tribunale di Castrovillari a seguito di lunghe indagini condotte dai Carabinieri della locale Tenenza
Il centro storico di Cassano Jonio è da anni una delle “piazze” più importanti i cui si svolge l’attività criminale dello spaccio al minuto delle droghe “pesanti” nell’intero comprensorio dello Jonio sibarita. È proprio tra i vicoli di quel centro storico che giungono cocainomani ed eroinomani incalliti un pò da tutti i comuni della disseminata piana.
I carabinieri della locale Tenenza questo lo sanno molto bene, e tengono sotto costante controllo gli “ambienti caldi”, vale a dire quei piccoli covi in cui “lavora” la manovalanza al soldo della “Narcotici Spa” fondata e controllata col pugno di ferro dalla potentissima organizzazione di ‘ndrangheta che in riva allo Jonio fa ingrassare boss e picciotti soprattutto attraverso il traffico della droga.
Lo dimostrano in modo chiaro, anzi lampante, tutte le maxinchieste condotte negli anni da parte dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. L’ultima, quella denominata “Gentleman”, lo scorso mese di febbraio ha portato in carcere una trentina di presunti capi e gregari d’un traffico internazionale – anzi intercontinentale – d’eroina e cocaina, che aveva una capillare rete di collegamento che li portava a trattare l’acquisto d’ingentissime partite direttamente coi capi dei principali “cartelli” dei narcos sudamericani. Questo il contesto generale, con al comando proprio gli ‘ndranghetisti cassanesi del locale cosiddetto degli “zingari” che vede avere un ruolo fondamentale ai loro sodali di Corigliano Calabro.
Dal generale al particolare, ieri i carabinieri della Tenenza cassanese hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, su richiesta della Procura, nei confronti di due giovani cassanesi.
Si tratta di Rocco Stabile, di 23 anni, peraltro già ristretto in carcere da alcuni giorni, e di Angelo D’Aquila, di 26, anch’egli già noto negli ambienti investigativi. Per i due l’accusa formulata dal gip castrovillarese è di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso tra loro.
Gli uomini del tenente Michele Fiorenzo Dileo, hanno redatto e consegnato alla Procura del Pollino le comunicazioni di notizie di reato che li riguardano, a seguito di mirati “servizi d’osservazione” effettuati nel centro storico cassanese. Appurando come gli stessi, durante lo scorso mese di giugno, cedevano in più occasioni e con le stesse modalità a tossicodipendenti del luogo sostanze stupefacenti.
Durante le varie fasi dell’attività d’indagine venivano sequestrati in totale centoventi grammi di cocaina, ottanta d’eroina e quaranta di sostanze da taglio. Le relazioni investigative dell’Arma pongono in rilievo pure l’aggravante dei reati che sarebbero stati commessi da parte di Stabile e D’Aquila. Già, perchè la lorio attività di spaccio sarebbe andata in scena anche nelle adiacenze d’una scuola elementare del centro cassanese.
I carabinieri nelle varie circostanze hanno segnalato alla Prefettura di Cosenza sette assuntori di stupefacenti. D’Aquila, come da ordinanza, è stato assegnato agli arresti domiciliari. Stabile è invece rimasto rinchiuso in carcere, in custodia cautelare per altra causa, ma nel medesimo contesto di spaccio.