Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, insieme all’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo, questa mattina ha partecipato a Bari alla riunione dei presidenti delle Regioni del Sud e dell’Adriatico per definire una linea comune sul problema delle trivellazioni nel mar Jonio e nel mar Adriatico. I governatori del Sud hanno deciso di promuovere una richiesta di referendum abrogativo
(ai sensi dell’art. 75 della Costituzione, dell’art. 38, commi 1, 1 bis e 5, del Decreto legge 12/09/2014 n.133, “Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, ecc”). I presidenti delle Regioni coinvolte hanno convenuto di convocare, d’intesa con i presidenti dei consigli regionali, entro il 30 settembre prossimo, le rispettive Assemblee legislative per deliberare la richiesta di referendum contro le trivellazioni. «Quella assunta oggi dai presidenti delle Regioni del Sud e dell’Adriatico contro le trivellazioni e a difesa del nostro mare e dell’ambiente – ha detto Oliverio – è una iniziativa di grande valore. La Calabria è pienamente interessata all’iniziativa. Non bisogna dimenticare che la nostra è una regione peninsulare pienamente proiettata nel mare con circa 800 chilometri di costa. Il mare, quindi, è per noi una risorsa che deve essere tutelata e valorizzata». Soddisfatta anche l’assessore Rizzo che – informa una nota dell’Ufficio stampa della giunta – ha ringraziato il presidente del consiglio regionale Nicola Irto, il vicepresidente D’Agostino, tutti i consiglieri regionali e l’intera giunta, «per aver concordato di deliberare sulla proposta di un referendum abrogativo dell’articolo 35, comma 1, del Decreto Sviluppo che autorizza attività di prospezione, ricerca e coltivazione di giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi a terra ed a mare. Questa proposta – prosegue Rizzo – è stata frutto di un impegno che ho assunto insieme all’intero consiglio regionale, sin dal mio insediamento, ossia quello di tutelare il nostro territorio, e ringrazio quanti con estrema sensibilità hanno sposato questa linea di azione, che sarà oggetto di discussione nel prossimo consiglio regionale, programmato per il prossimo ventotto settembre». «Una delle prime iniziative, tenutasi a Termoli, è stata proprio quella – continua l’assessore al ramo – di avviare azioni congiunte con i governatori di Puglia, Basilicata, Marche, Abruzzo e Molise contro le attività di estrazione di idrocarburi nelle nostre acque alla quale è seguito un importante incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, lo scorso 29 luglio, dove è stata presentata una moratoria contro tutte le azioni che implicano le trivellazioni nel mare. Abbiamo illustrato le motivazioni contrarie alla campagna promossa dallo Stato che prevede l’istallazione di piattaforme estrattive nei nostri mari (la subsidenza, l’alto rischio sismico, la presenza di parchi marini protetti e parchi archeologici di fama mondiale). Ed è stato più volte ribadito che se la risposta da parte del governo non fosse stata chiara ed esaustiva, si sarebbe proceduto, nel rispetto della Costituzione, alla richiesta di deliberazione di un referendum abrogativo dell’art. 35 del “Decreto Sviluppo” da parte delle 6 regioni coinvolte. Siamo ad una passo dall’ottenimento di un primo traguardo a difesa di una delle nostre più grandi ricchezze, il mare, e questo in virtù del lavoro sinergico tra il governatore della Calabria, la giunta, i capigruppo e l’intero consiglio regionale legittimamente eletto dai calabresi. Grazie ancora – conclude Rizzo – per la fiducia accordatami, questo percorso sarà la dimostrazione concreta della volontà di invertire la rotta, lavorando in una prospettiva di collaborazione e cooperazione».
Giacinto De Pasquale