La Capitaneria di porto di Corigliano Calabro contesta le critiche mosse lo scorso 8 settembre da Sibarinet.it in merito alla “intempestività” – che ribadiamo – ed alla “inutilità” – che ribadiamo altrettanto – della recente attività di controllo sui depuratori della costa jonica a tutela dei bagnanti. Si chiama “diritto di critica”, e per noi giornalisti è un principio “di fatto” prima ancora che giuridico, irrinunciabile. Saremmo altrimenti dei “passacarte”, e l’8 settembre lo saremmo stati della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro.
Ma non lo siamo, piaccia o meno. E comunque non ci sottraiamo al nostro dovere di pubblicare la garbata replica inviataci dall’ufficio stampa della Capitaneria di porto coriglianese, da un anno in qua egregiamente diretta dal comandante Francesco Perrotti.
«La nostra ultima attività di controllo con conseguente sequestro di tre depuratori tra i comuni di Corigliano Calabro e Spezzano Albanese non può dirsi in alcun modo intempestiva: essa, infatti, è svolta lungo tutto l’arco dell’anno solare, come dimostrato da altri sequestri, anch’essi documentati da articoli di stampa, che sono stati effettuati in periodi diversi e precedenti l’attuale stagione estiva ormai prossima al termine; tale attività non è mai inutile ed invero il sequestro è un provvedimento consequenziale ad una più ampia attività di polizia giudiziaria la cui finalità è l’accertamento dei fatti costituenti reato».
Ma l’8 settembre di bagnanti a queste latitudini se ne vedono ben pochi, e alla Capitaneria di porto questo lo sanno molto bene.