Comparirà domattina al cospetto del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Annamaria Grimaldi, l’agente di commercio 48enne di Rossano V.A., difeso dall’avvocato Francesco Nicoletti, destinatario di un’ordinanza applicativa di misura cautelare coercitiva perchè ritenuto responsabile del reato di stalking per avere diffuso foto e video hard al fine di costringere la sua ex amante a riprendere la relazione extraconiugale unilateralmente interrotta da lei, la vittima, che s’è poi vista costretta a denunciarlo alla Polizia.
Secondo le accuse formulate dal sostituto procuratore Simona Manera, la donna da qualche tempo aveva scelto d’allontanarsi dall’uomo in modo definitivo, ma la sua decisione aveva però trovato l’opposizione da parte dello stesso. Un’opposizione culminata con violente minacce, persino a mano armata. Lei è una 53enne di Corigliano Calabro, sposata con un docente in pensione che ha superato la settantina, con due figli. Lui pure sposato e con figli.
Troncata la loro relazione da parte di lei, lui, non riuscendo più a “recuperarla” in alcun modo, avrebbe deciso, sempre secondo l’accusa del magistrato inquirente, di vendicarsi diffondendo foto e video che li ritraggono durante i loro incontri carnali. Foto e video che dapprima sono finite sugli smartphone di familiari e di persone molto vicine a lei, e che man mano – nelle ultime settimane – hanno avuto ampia diffusione finendo sugli smarthphone di mezza Corigliano e di mezza Rossano.
La donna, nella propria denuncia resa ai poliziotti del Commissariato di Rossano, avrebbe ricostruito la relazione extraconiugale come complessa. Una storia fatta d’intrecci e d’intrighi. Poi, però, finita male. Ed ancora peggio quando la donna, al culmine della sopportazione a causa delle reiterate minacce da parte dell’uomo, consumate in alcuni casi persino brandendo in mano una pistola, ha deciso infine di denunciare tutto.
Il fascicolo investigativo composto dai poliziotti è poi giunto sulle scrivanie della Procura castrovillarese, per poi essere esaminato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Grimaldi. Il pm Manera aveva richiesto la misura della custodia cautelare in carcere e, in subordine, quella degli arresti domiciliari. Ma il gip ha deciso diversamente. Nei confronti del 48enne è stato infatti applicato un provvedimento cautelare di divieto d’avvicinamento alla vittima, con le prescrizioni di mantenersi ad almeno cinquecento metri da lei e dai suoi familiari, di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna e di non comunicare, attraverso qualsivoglia mezzo, con lei ed i suoi familiari.
Le indagini dei poliziotti del Commissariato rossanese hanno riscontrato le minacce e le molestie perpetrate nei confronti della donna, la quale era pure ossessionata telefonicamente dallo stalker. In casa dell’uomo sono stati sequestrati un computer, un tablet, svariate pen drive, ben sette smartphone e svariate sim card. Una mole di materiale informatico su cui adesso sono in corso gli opportuni accertamenti di tipo tecnico disposti dal giudice.