L’amministrazione comunale di Corigliano Calabro, retta dal sindaco Giuseppe Geraci, giorno dopo giorno si caratterizza sempre più come un’amministrazione dalle discutibilissime ed opinabilissime priorità. Sballate. Come quella che vede in azione, proprio in questi giorni di caldo afoso e di ferie per numerosi residenti e per altrettanti coriglianesi “di ritorno”, camion carichi di bitume e rulli meccanici nelle operazioni finalizzate alla bitumazione d’alcune arterie cittadine da mesi e mesi “colabrodo”.
Dopo le bibliche attese da parte dei cittadini residenti nelle zone interessate da tali lavori, sarebbe stato opportuno soprassedere un altro mese ed evitare quei disagi per i quali la stessa amministrazione ha sentito l’esigenza di scusarsi pubblicamente e “in anticipo”.
Stesso discorso vale per i cantieri dei lavori in corso sul lungomare di Schiavonea, con disagi ancora maggiori e ben più gravi in considerazione dell’alta frequentazione della frazione marinara da parte di bagnanti locali, di quelli provenienti dai vicini comuni non affacciati sul mare, e di qualche sparuto e sperduto turista “merce” sempre più rara a queste “latitudini”.
Nel frattempo, invece, nella grande frazione dello Scalo oggi semideserta, si poteva “mettere mano”, e seriamente, all’attesa futura Piazza Giovanni Paolo II. Già, perché lo stato in cui si presenta l’annosissimo cantiere (foto) lascia ovviamente presagire che pure il prossimo mese di settembre e chissà quanti altri mesi ancora – di questo “passo” – i coriglianesi non avranno quella tanto strombazzata “piazza salotto”. Che – a guardare attentamente le sue prime “sembianze” – più che un salotto sembra un molto meno impegnativo “disimpegno”. Con un cantiere che in questi giorni si presenta come piuttosto malcustodito, di facilissimo e pericolosissimo accesso per i “non addetti ai non lavori” e con materiali da costruzione sparsi un po’ ovunque nell’area…