Lo spontaneismo veicolato attraverso Facebook è capace di creare eventi attrattivi e ben riusciti
L’“estate coriglianese” ormai non esiste più. Sbrindellata com’è in qualche sparuta manifestazione d’intrattenimento col patrocinio del Comune di Corigliano Calabro ma attraverso l’organizzazione d’altri soggetti. C’è chi “s’ingegna”. E lo fa senza alcun tipo di contributo da parte dell’amministrazione comunale. E dà vita ad eventi spontanei, molto attrattivi e a ben vedere molto ben riusciti. Volontari allo stato puro e allo stato “brado” possiamo tranquillamente dire.
L’evento di domenica scorsa – che ha visto la partecipazione d’oltre un centinaio di persone tra cui molti provenienti dai comuni limitrofi – s’è caratterizzato in un rinfrescante bagno presso le prime due cascate nel Parco naturale del torrente Coriglianeto. Tra i partecipanti molte famiglie con bambini. Poi il pranzo, con prodotti tipici locali, offerto dalla Pro loco guidata da Domenico Terenzio che insieme all’associazione “Corigliano nostra” ha supportato l’organizzazione messa in piedi attraverso il social network di Facebook da parte del vero “mattatore” dell’evento: il poliedrico insegnante e giornalista Emilio Panio. Ad affiancarlo è toccato a Battista Marino quale “guida” del torrente e a Pino Merli semplicemente “appassionato” del Coriglianeto.
È stato un tuffo fisico e metafisico nel passato di Corigliano Calabro, nella sua natura, nella sua storia. “Quanni jivimi a ru meri ‘ntra jumera”, tradotto: “Quand’andavamo al mare nella fiumara”.
La carovana è partita alle 9,30 in punto da Piazza del Popolo, nel centro storico cittadino, e il programma della giornata è stato semplice quanto appassionante. Tutti in fila, in escursione verso le cascate del torrente per provare le emozioni del tradizionale bagno nella storica fiumara che ricalca il nome della città, nella sognante cornice della natura ancora vergine di quest’angolo magico della Sibaritide. Dove vi sono pure degli antichi mulini. V’era pure il giovane e bravo tenore locale Domenico Straface, il quale ha deliziato gli ospiti col suo canto mentre passeggiavano lungo il sentiero del torrente. Basta davvero poco, anzi nulla. Bravi.