La candidatura a sindaco del segretario cittadino del Pd viene vista come “naturale” e “coerente”. Caracciolo vuole evitare la pre-consultazione?
Anche se per votare ci vorrà ancora poco meno d’un anno, a Rossano i “movimenti” della politica locale in vista delle prossime comunali sono già bell’e cominciati. Col centrodestra già ufficialmente diviso tra la certa ricandidatura del sindaco uscente Giuseppe Antoniotti (Forza Italia) e la candidatura a primo cittadino di Ernesto Rapani (Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale) il quale s’è recentemente dimesso da consigliere comunale al fine di “distinguersi” dal resto della cordata.
Un centrodestra che potrebbe riservare pure altri “strappi” interni e divisioni, stando alle indiscrezioni che circolano nei suoi ambienti.
Potrebbe avvantaggiarsene il centrosinistra, che però per tradizione è litigioso quando si tratta di candidature e in modo del tutto particolare quando vede difficoltà nel campo avverso. il centrosinistra ha già tenuto un paio di riunioni che ne hanno – almeno pubblicamente – suggellato l’“unità”, ma è inutile girarci intorno perchè tutto ruota sulla scelta del nome da candidare a sindaco e l’equilibrio è ancora davvero molto instabile.
Vediamo, allora, cosa bolle in pentola. Un nome su tutti circola con grande insistenza ormai da tempo. È quello di Tonino Caracciolo, “grande vecchio” della sinistra rossanese, già sindaco negli anni Ottanta e fino all’inizio dei Novanta. Nella primavera del 1993 – dunque ben ventidue anni orsono – fu proprio lui, a Rossano, il primo politico “d’antico conio” a sperimentare per la prima volta la legge sull’elezione diretta del sindaco. E gli andò decisamente male. La legge infatti spalancò il portone comunale di Piazza Santissimi Anargiri per la prima volta alla destra e segnatamente all’ex Movimento sociale italiano allora guidato dal sindaco Giuseppe Caputo sotto le mentite spoglie d’una lista civica.
Dopo oltre un ventennio proprio Caracciolo viene visto come possibile soluzione “di superamento” delle varie e numerose ambizioni. Difatti pare lo stesso si dica persino contrario alle “elezioni primarie”, regola statutaria vigente per il Partito democratico cui è iscritto. Non solo. Caracciolo infatti farebbe persino a meno delle liste dei vari partiti del centrosinistra, optando per delle civiche.
Già pronti, al contrario, a scendere in campo proprio per le primarie, vi sarebbero un esponente riconducibile all’ala renziana dello stesso Pd rossanese “vicino” all’attuale capogruppo in Consiglio comunale Antonio Micciullo, Antonello Graziano (area Pd), mentre dalla “sponda” socialista s’affaccia l’attuale capogruppo consiliare Leonardo Trento.
Ma negli ultimi giorni paiono affacciarsi e persino salire le “quotazioni” del segretario cittadino del Partito democratico, Franco Madeo, secondo diversi ambienti la candidatura a sindaco più “naturale” e politicamente più “coerente” per quello che resta il maggiore partito della nascente ed ancora fragile coalizione di centrosinistra. Ed è difficile prevedere come andrà a finire col “compagno” Caracciolo refrattario alle primarie…