Petizione contro tariffe autorità idrica. Gagliardi ad Oliverio: estendere modello Saracena
SARACENA– Acqua pubblica, a supporto del ricorso che si intende produrre contro il metodo tariffario idrico stabilito dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Servizio Idrico (AEEGSI) l’Amministrazione Comunale promuoverà una petizione popolare. Il motivo è semplice: gli elementi che secondo l’AEEGSI vanno inseriti nel computo della tariffa idrica (tra i quali le quote di ammortamento a restituzione dell’investimento, l’anticipazione del gestore per il finanziamento dei nuovi investimenti ed il vincolo riconosciuto ai ricavi del gestore) non soltanto sono in netto contrasto con le risultanze del referendum del 2011, ma soprattutto con il fatto che si dà per scontato che il ciclo integrato delle acque debba essere gestito unicamente da società di natura privatistica con il fine dell’utile d’impresa. – È quanto ha deciso l’ultimo consiglio comunale della comunità del Moscato Passito, confermando gli indirizzi programmatici già attuati dall’Esecutivo e tutti gli atti deliberativi adottati in materia, demandando al sindaco ed alla giunta l’adozione di tutti i provvedimenti conseguenti. La delibera sarà trasmessa al Presidente del Consiglio di Ministri, al Governatore della Calabria ed al Prefetto di Cosenza.
Il criterio di valutazione imposto dall’AEEGSI – spiega GAGLIARDI – non può essere applicato all’esperienza di Saracena, perché la gestione del ciclo è pubblica in via esclusiva, per cui il principale criterio di gestione deve essere quello indicato espressamente nella legge istitutiva del ciclo integrato delle acque (Legge Galli) che in modo chiaro stabilisce i criteri di efficienza, efficacia ed economicità. In Calabria nel 99% dei casi la gestione del ciclo integrato delle acqua fa acqua da tutte le parti, registrando l’indebitamento del partner pubblico e le speculazioni del soggetto privato coinvolto. I vari soggetti gestori che si sono succeduti dal 1994 fino ad oggi in Calabria – va avanti GAGLIARDI – hanno accumulato una montagna di debiti e creato un disastro gestionale per cui l’acqua spesso o non arriva o arriva sporca. – Il Comune di Saracena – si legge nella delibera – ha provveduto, nel corso dei decenni scorsi, ad investire risorse anche proprie per realizzare in piena autonomia ed autosufficienza le opere di captazione, adduzione e l’impianto di depurazione, nonché l’ammodernamento della rete di distribuzione. Le tariffe applicate (contro le quali si è scagliata l’Autorità, giudicandole troppo basse) sono, quindi, pienamente conformi con la legge vigente perché tengono conto di tutti i fabbisogni necessari a garantire l’erogazione del servizio idrico integrato ai cittadini, in quanto la tariffa tiene conto di tutte le componenti di spesa, ivi compresi gli investimenti programmati, ma non sono – scandisce la delibera – utili d’impresa. In questa direzione – spiega il Primo Cittadino – intendiamo contrastare le politiche tariffarie dell’AEEGSI perché ispirate da logiche meramente capitalistiche ad esclusiva tutela degli interessi delle lobby operanti nel settore e che non tengono conto delle caratteristiche specifiche e virtuose del ciclo integrato delle acque esistenti su vari territori della Nazione ed in particolare in Calabria, con la sola esperienza di Saracena. – Con le stesse argomentazioni – aggiunge – diciamo no e ci opporremo al progetto, sul quale si sta determinando anche la Regione Calabria, di grandi Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), costruiti sulla carta ed a prescindere da qualsiasi conoscenza orografica. Il risultato sarebbe la moltiplicazione esponenziale delle inefficienze già esistenti a la distruzione di diritto dell’unico esempio virtuoso di acqua pubblica, a vantaggio del cittadino, efficace ed efficiente, realizzato nel comune di Saracena, prima dello stesso Referendum del 2011. Ci sono le condizioni – è questo l’appello di GAGLIARDI al Presidente OLIVERIO – per estendere il modello Saracena in Calabria e per garantire alla Regione il ruolo più intelligente di coordinatrice dei virtuosismi locali, piuttosto che muta esecutrice di indirizzi normativi nazionali illogici e destinati ad ingigantire disagi, inefficienze e costi per l’utenza. – (Fonte/Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying).