L’incidente in cui è morto il 19enne motociclista Salvatore Turano ha ora i suoi presunti responsabili
Incriminati per omicidio colposo in concorso tra loro. Si tratta delle due persone coinvolte nel tragico incidente stradale in cui la sera di mercoledì 13 maggio scorso ha perso la vita, a Corigliano Calabro, il 19enne del luogo Salvatore Turano, il quale viaggiava a bordo della propria motocicletta da enduro lungo la “bretella” che collega la frazione di Villaggio Frassa alla Statale 106 jonica.
Sulla base dei rilievi effettuati da parte dei carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia cittadina, i due consulenti tecnici nominati dalla Procura di Castrovillari hanno infatti accertato che il povero motociclista è stato investito da una seconda auto – un’“auto pirata” con una persona alla guida subito fuggita via – dopo lo scontro frontale con la Citroen Xsara alla cui guida v’era la 27enne coriglianese Immacolata Esposito, ancora ricoverata per le ferite riportate presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Ed è proprio lei la prima indagata.
L’attività investigativa condotta dagli uomini dell’Arma cittadina, diretti dal capitano Francesco Barone, è riuscita ad individuare l’“auto pirata”, una Lancia Lybra subito posta sotto sequestro.
Comincia a “schiarirsi”, dunque, la dinamica del mortale sinistro. Con ogni probabilità la giovane alla guida della Citroen non si sarebbe accorta della curva in prossimità del cavalcavia ferroviario che insiste sulla “bretella” di raccordo tra il vecchio ed il nuovo tracciato della Statale 106, ed ha impattato con la moto guidata da Salvatore Turano provocando una rovinosa caduta del giovane sull’asfalto. E soltanto qualche attimo dopo il giovane sarebbe stato mortalmente travolto dalla Lancia che seguiva, poi sfrecciata via. Le tracce dei cui pneumatici, evidenti, sono state trovate sul corpo esanime di Turano, rinvenuto cadavere una trentina di metri all’indietro rispetto al punto d’impatto della sua moto con la Citroen, come fosse stato trascinato.
Il “pirata” è un 51enne residente nella vicina Rossano, ha un nome e un cognome, S.G., ma coi cronisti gl’inquirenti non si spingono oltre le sue iniziali allo scopo d’evitare eventuali “ritorsioni” nei suoi confronti.
Tanto al 51enne rossanese quanto alla 27enne Immacolata Esposito, nella giornata di ieri sono state notificate da parte dei carabinieri le informazioni di garanzia spiccate dalla Procura del Pollino e contenenti la pesante incriminazione d’omicidio colposo.
Sul fronte investigativo, inoltre, sarebbero stati acquisiti i tabulati telefonici delle utenze in uso ai due indagati relativi all’orario in cui i medici legali hanno accertato il decesso del povero motociclista.