Dopo un’accesa discussione “intorno” alle loro opposte religioni uno studente di 16 anni si presenta sotto casa d’un coetaneo e lo ferisce. È in prognosi riservata
Un gravissimo fatto d’inaudita violenza urbana a Corigliano Calabro. Protagonisti dell’episodio, consumatosi nel tardo pomeriggio di domenica scorsa ma emerso in tutti i suoi controversi quanto drammatici “contorni” soltanto nella mattinata di ieri, due minorenni e coetanei, entrambi di soli sedici anni ed entrambi studenti. L’uno vittima, l’altro “carnefice”.
Tutto sarebbe cominciato in mattinata, in un campetto di calcio. Siamo nel Rione Madonna della Catena (foto), denominato pure Rione Cannata dal nome dell’omonima strada che lo attraversa, nella centrale frazione dello Scalo cittadino.
Nel campetto di calcio tra i due ed altri loro coetanei nasce una discussione accesa. Che scaturisce da alcuni sfottò all’indirizzo di quello che nel pomeriggio diventerà il “carnefice”. Il gruppetto di sedicenni lo prende in giro, forse un pò pesantemente. Dalla “partitella” mattutina, contorniata di scherzi e di parole poco simpatiche all’indirizzo di chi poi diventerà all’improvviso ed inaspettatamente violento, si ritorna ognuno a casa propria per il pranzo domenicale.
Ma i ragazzi di quell’età, si sa, soprattutto di domenica e col bel clima atmosferico della domenica appena trascorsa, anziché andare a riposare approfittano per uscire, incontrarsi e giocare nel quartiere dove vivono. Così è stato per S.M. e D.P.. I due amichetti di quartiere s’incontrano nel primissimo pomeriggio. Passeggiano e parlano, forse pure di quanto accaduto in mattinata al campetto di calcio, ma ormai quella è “acqua passata”. Almeno così sembra.
I due ragazzi cominciano a parlare d’argomenti “più seri” e “più impegnativi” per la loro fresca età. Tra gli argomenti “dibattuti” spunta quello religioso. Così, senza bisogno d’alcuna “guida spirituale” d’alcuna sorta. D’altronde a quell’età ci si comincia ad interessare di tutto. E proprio parlando di religione sarebbe emerso l’inquietante interessamento d’uno dei due verso il satanismo e tutto ciò che intorno ad esso ruota, le sette, gli adepti, i riti.
Discorsi, questi, che avrebbero infastidito e turbato l’altro, il quale si sarebbe invece professato credente in Dio e credente nel cattolicesimo. Ed avrebbe invitato l’altro a non adorare il diavolo e a non bestemmiare. Una discussione animata. Poi si salutano ed ognuno torna a casa propria.
Ma, intorno alle 18, S.M. citofona a D.P., quest’ultimo scende e davanti al portone si busca una coltellata da parte dell’altro.
S.M. avrebbe dapprima cercato di colpirlo al torace, non riuscendovi perché l’altro si sarebbe agitato prima d’essere accoltellato alle spalle. Il ragazzo è stato soccorso dai genitori e subito trasportato presso l’ospedale “Guido Compagna”, dove i sanitari del Pronto soccorso gli hanno medicato una ferita lacero-contusa penetrante dorso-lombare di circa sei centimetri.
Qualche ora dopo in casa del giovanissimo accoltellatore si sono presentati i carabinieri, i quali hanno perquisito l’abitazione, rinvenuto e sequestrato il coltello da cucina, di medie dimensioni, usato per l’aggressione. S.M. è stato denunciato alla Procura per i minorenni di Catanzaro per il reato di lesioni gravi. D.P. è ricoverato in prognosi riservata ma fuori pericolo di vita. Per fortuna…