Ecco come riscuote e dove riscuote(va) la società di Pescara che tuttora gestisce alcuni dei servizi esattoriali del Comune
A Palazzo Garopoli, la sede municipale di Corigliano Calabro, tra pochissimi giorni una commissione aprirà le buste relative alla gara per l’affidamento della gestione del servizio di riscossione dei tributi e delle contravvenzioni coattive da parte del Comune.
Indiscrezioni “di palazzo” fanno emergere che sarebbero due soltanto le società ad aver fatto pervenire le loro offerte economiche al fine d’aggiudicarsi l’affidamento in gestione di tali servizi. E tra queste – molto verosimilmente – potrebbe esservi l’uscente “Soget Spa” con sede legale a Pescara.
Che ha sul “groppone” una sentenza penale del Tribunale di Taranto emessa il 25 marzo dello scorso anno con motivazioni riservate in novanta giorni, che condanna alcuni suoi alti dirigenti nonché alcuni dirigenti del Comune di Taranto a pene variabili dai cinque ai tre anni di reclusione, e con una pena accessoria inflitta proprio nei confronti della “Soget Spa”, vale a dire il divieto di stipulare contratti con la pubblica amministrazione per la durata d’un anno.
Il contratto d’affidamento tra il Comune di Corigliano e “Soget Spa” è scaduto lo scorso 31 dicembre 2014. Purtuttavia, gli uffici comunali incaricati non avevano ancora definito il nuovo bando di gara e la giunta retta dal sindaco Giuseppe Geraci, ancor prima della scadenza, approvò una delibera di proroga della durata di sei mesi rivolta alla “Soget Spa” «alle medesime condizioni contrattuali».
E qui casca l’asino. “Soget Spa” di fatto non ha mai sottoscritto il nuovo previsto contratto con durata fino al prossimo 30 giugno. Domandarsi il perché sarebbe puramente retorico. La questione è stata comunque risolta, in modo “unilaterale”, da parte del Comune: attraverso una nota protocollare “autorizzativa” a proseguire il servizio a firma del funzionario comunale Giovanni Santo.
Nel frattempo, nei rapporti tra “Soget Spa” e Comune di Corigliano Calabro erano emersi fatti “strani”, molto singolari. Come l’improvvisa “scoperta” da parte del Comune d’un conto corrente postale mai dichiarato all’ente, attraverso il quale “Soget Spa” riscuoteva da parte dei contribuenti coriglianesi. Fatto che ha costretto il Comune soltanto a limitarsi di richiedere formali spiegazioni alla società affidataria del servizio. “Spiegazioni” ovviamente “corredate” con la documentazione relativa alla movimentazione dello stesso conto fino a quel momento “occulto” per il Comune di Corigliano Calabro.
In Municipio però disconoscono – oppure no? – la modalità di riscossione prediletta da “Soget Spa” nelle rateizzazioni debitorie. Sono gli assegni postdatati, notoriamente illegali.
Alcuni alti dirigenti “Soget” risultano attualmente indagati da più d’una procura italiana per reati che vanno dalla truffa all’usura, spesso assieme a dirigenti o funzionari comunali, a volte con assessori e sindaci.
Qui di “fatti strani” e senza alcun “rumore” ne abbiamo elencato soltanto qualcuno…