Un movimento politico si costituisce parte civile attraverso l’avvocato Sisca che chiede al gip di «astenersi»
La maxi-inchiesta giudiziaria “Medical Market” fa registrare, ancora una volta, una novità clamorosa. Già, perché adesso c’è pure una richiesta d’astensione del giudice per le indagini preliminari, Letizia Benigno. L’istanza giunge dritta dritta sulle scrivanie del Tribunale di Castrovillari, in primis su quella dello stesso gip titolare, ma anche su quella del presidente dell’ufficio giudiziario, Caterina Chiaravalloti, e della Procura, da qualche giorno retta dalla facente funzioni Simona Rizzo la quale è pure il pubblico ministero titolare della stessa maxi-inchiesta “Medical Market”.
L’istanza con richiesta d’astensione del gip Benigno reca in calce la firma dell’avvocato Salvatore Sisca. Il noto penalista coriglianese spiega: «Nella giornata di ieri ho depositato una procura speciale conferitami dal movimento politico “Centro storico – Per non morire” che ha sede a Corigliano Calabro ed è legalmente rappresentato dal suo coordinatore Giorgio Luzzi, per costituirmi parte civile nel procedimento “Medical Market”; la costituzione di parte civile – precisa l’avvocato Sisca – sarà presentata e formalizzata nei modi e nei termini previsti dal codice di rito, ma rilevo sin da ora che sussiste la legittimazione da parte d’un movimento politico a costituirsi parte civile in un eventuale processo penale d’enorme gravità nei confronti di medici ed avvocati che, per quel che s’è appreso dalla stampa, ha reso ingestibile la corretta gestione della sanità e danneggiato il buon funzionamento della giustizia. Il movimento “Centro storico – Per non morire” – aggiunge – è preoccupato perché, a seguito dei gravi fatti che vengono contestati agli indagati, si rischia la chiusura dell’ospedale “Guido Compagna” di Corigliano Calabro con enormi danni per tutti i coriglianesi e per tutti i cittadini del resto della Sibaritide che ne sono utenti».
L’avvocato Sisca spiega poi nel dettaglio le motivazioni della propria richiesta d’astensione rivolta al gip Benigno: «Osservo ed eccepisco che responsabile civile, per i reati contestati ai medici, è l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, alle cui dipendenze presta lavoro subordinato come dirigente medico il dottor Carlo Carignola, il quale è marito della dottoressa Letizia Benigno: è opportuno, pertanto, che la dottoressa Benigno s’astenga dal trattare il procedimento “Medical Market”, a svolgere attività istruttorie ed a raccogliere la prova in via anticipata rispetto al futuro eventuale dibattimento; rappresento, infine, che la dottoressa Benigno s’è già astenuta dal trattare altri procedimenti nei quali sono impegnato come difensore, riservandomi all’esito della sua decisione di presentare eventuale istanza di ricusazione».
La maxi-inchiesta “Medical Market” vede indagate complessivamente 144 persone, tra le quali noti medici ed avvocati, per una lunga serie di reati tra i quali omicidio, truffa, corruzione, concussione e falso in atti pubblici e giudiziari.