È di circa 450.000 euro (tra indennità agricole illegittimamente erogate e contributi dovuti e non versati), l’ammontare della truffa perpetrata ai danni dell’INPS, realizzata da una società cooperativa della Sibaritide, operante nel settore dell’agricoltura, scoperta dai Finanzieri del Gruppo di Sibari al termine di un’articolata e complessa attività investigativa, condotta a tutela delle uscite del bilancio dello Stato.
L’indagine delle Fiamme Gialle, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, ha consentito di appurare il modus operandi posto in essere dall’amministratore unico della citata società, per consentire a terzi la percezione delle indennità previdenziali ed assistenziali non dovute.
In particolare, il predetto amministratore (in concorso con altri due soggetti), falsificava e alterava alcuni contratti di prestazione, atti a giustificare lavori di raccolta di prodotti agricoli su terreni non ricadenti nella sua disponibilità. A tal fine, per giustificare alcune delle suddette prestazioni, emetteva fatture per operazioni inesistenti, riportanti, tra l’altro, i quantitativi di prodotto raccolto. Siffatta documentazione era così idonea a giustificare all’INPS, per il periodo 2010-2013, un fabbisogno occupazionale superiore alle necessità dell’impresa pari a n. 5.485 giornate lavorative attribuite agli OTD (operai tempo determinato).
predisposto tutti i documenti necessari per legittimare l’impiego della
manodopera;
inoltrato denunce aziendali (modd. D.A.) di “variazione”, indicanti i predetti
contratti, utili a dimostrare una maggiore estensione di terreno coltivabile e quindi la necessità di ulteriore manodopera bracciantile, poi dichiarata all’Ente Previdenziale attraverso l’inoltro dei relativi modelli DMAG (dichiarazione di manodopera agricola);
Con tali condotte, finalizzate ad un disegno criminoso, ha ottenuto dall’Ente Pubblico l’erogazione delle indennità previdenziali/assistenziali in argomento, a favore degli OTD comunicati dalla società cooperativa agricola, per un importo complessivo di circa 110.000 euro.
Gli accertamenti condotti, inoltre, hanno poi consentito di appurare l’omesso versamento dei relativi contributi previdenziali INPS quantificati in oltre 328.000 euro.
Tutte le situazioni penalmente rilevanti emerse dalle investigazioni, a carico dell’amministratore unico e dai soggetti concorrenti, sono state opportunamente segnalate alla prefata Autorità Giudiziaria.
Anche questa brillante operazione di servizio conferma la fondamentale importanza del ruolo istituzionale di Polizia Economico Finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza a sostegno della legalità nella considerazione che il corretto e appropriato uso delle risorse economiche disponibili consente di destinare maggiori risorse alle politiche di effettivo sostegno verso imprese sane e famiglie abbisognevoli.