L’insegnante 57enne subiva da tempo la “persecuzione” di quell’uomo più giovane di lei di tredici anni
«Se non ci sta, io quella professoressa sarò costretto a violentarla!». E ancora: «Ho quarantaquattro anni e pure io avrò diritto come tutti a fare sesso, o no?».
Espressioni che abbiamo “depurato” rendendole “più eleganti” rispetto alle parole dallo stesso senso “illogico” proferite nientepocodimenoche davanti alla scrivania d’una dirigente scolastica.
Già, proprio nell’ufficio della preside del plesso elementare “Marilena Amerise” dell’Istituto comprensivo “Erodoto da Thurii” di Corigliano Calabro.
Siamo nella grande frazione Scalo della più popolosa cittadina dello Jonio cosentino e a poche decine di metri dalla caserma sede di Compagnia dei Carabinieri.
La dirigente Susanna Capalbo è allibita: già non riesce a capire come abbia fatto quell’uomo ad intrufolarsi nell’edificio scolastico senza chiedere il permesso ad alcuno. E poi, ancora più basìta, dal tono violento di quell’energumeno che dice di conoscere “bene” quell’ottima insegnante della sua scuola.
La professoressa, una cinquantasettenne di bellissimo aspetto, vedova da diversi anni, madre di due figlie e nonna, a pochissimi fidati amici aveva confidato di quell’uomo molto più giovane di lei che ben tre anni fa aveva cominciato ad assillarla.
Spiandola nei pressi della scuola, telefonandole, aspettandola sotto casa.
Poi sembrava essersi arreso al fatto che la donna frequentasse un uomo col quale spesso la vedeva insieme.
Ma di recente era tornato “alla carica”, quando aveva capito che la sua “preda” era di nuovo libera.
Tanto che, lo scorso mese di febbraio, l’insegnante era stata costretta a recarsi dai carabinieri a “segnalare” quell’uomo che la importunava, spesso provocandole situazioni imbarazzanti coi familiari, i vicini di casa ed altre persone di sua conoscenza.
La denuncia formale è scattata sabato scorso, quando lo stalker l’ha fatta davvero grossa presentandosi nella scuola dove lei insegna da tanti anni e dove gode del bene dei suoi piccoli allievi e della grande stima da parte dei genitori, dei colleghi, della dirigente e di tutto il personale.
Nei confronti dell’uomo – due lauree conseguite, ex insegnante precario, già sposato e divorziato da alcuni anni – la vittima ha sporto una circostanziata querela completata dalle testimonianze rese dalla dirigente scolastica e da altre persone.
Il quarantaquattrenne A.S. ieri è stato convocato in caserma. Al sottufficiale che s’occupa del caso ha raccontato in modo spavaldo d’avere ucciso di recente il proprio cane accoltellandolo e lo ha persino “invitato” a mettersi «quella penna
nel… ».