Furto di consistente valore all’Harry’s bar sequestrato nell’ambito della maxi-inchiesta antimafia “Gentleman”
Un episodio criminale alquanto strano quello accaduto qualche notte fa nella popolosa frazione marina di Schiavonea, a Corigliano Calabro, nella parte terminale di quel Viale Salerno che conduce verso il porto.
Già, perché un’organizzatissima banda di ladri è entrata in azione all’interno del noto Harry’s bar e ristorante Cappuccetto Rosso, violandone i sigilli giudiziari.
Già, perché il locale d’intrattenimento è sottoposto a sequestro penale, dall’alba di lunedì 16 febbraio scorso.
Quando la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro faceva scattare il blitz condotto dal Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata (Gico) della Guardia di Finanza di Catanzaro e dal suo Servizio centrale (Scico) di Roma, unitamente ai colleghi del Comando provinciale di Cosenza nell’ambito della maxioperazione antimafia denominata “Gentleman” che ha portato all’arresto d’una trentina di persone.
Tra esse pure alcuni esponenti della famiglia Policastri cui è riconducibile il noto e storico locale sequestrato.
Poco più d’una settimana dopo l’apposizione dei sigilli giudiziari l’Harry’s bar Cappuccetto Rosso è stato “visitato” nottetempo.
E dall’interno della sua struttura sarebbero stati trafugati arredi, costose attrezzature da bar e da cucina e svariate macchinette da gioco del tipo videopoker e similari nelle cui cassette, a quanto pare, era custodito pure del denaro contante.
Il misterioso episodio furtivo in danno dell’attività ricreativa sequestrata è stato scoperto ed accertato dagli uomini della locale Tenenza della Guardia di Finanza.
I quali ora stanno svolgendo serrate indagini sull’accaduto e cercando di quantificare il valore di quanto trafugato. Che, secondo una prima stima, sarebbe alquanto alto.
E’ del tutto evidente, secondo gl’investigatori e secondo la logica, che per trasportare ingombranti attrezzature di quel genere e tutte quelle macchinette da gioco la banda che ha agito del tutto indisturbata s’è servita d’un furgone o d’un autocarro.
Lo storico locale di Schiavonea è riconducibile ai fratelli Francesco e Leonardo Policastri di 48 e 50 anni, in particolare al secondo.
I due, unitamente ad altri soggetti loro imparentati e dipendenti, erano finiti in manette nel corso del blitz relativo alla maxi-inchiesta “Gentleman” per una lunga serie di capi d’imputazione connessi al presunto traffico internazionale di sostanze stupefacenti al centro della stessa e con “al centro” il locale di ‘ndrangheta degli “zingari” che da Cassano Jonio e Corigliano domina incontrastato la scena criminale dell’intera Piana di Sibari.
Dopo la convalida dei fermi disposti dalla Dda nei confronti di tutti gl’indagati, avvenuta nei giorni scorsi da parte del Giudice per le indagini preliminari di Castrovillari, Carmen Ciarcia, che ha emesso pure l’ordinanza applicativa delle misure cautelari per tutti in carcere, s’attende ora l’emissione della specifica ordinanza da parte del Gip distrettuale di Catanzaro cui il Tribunale di Castrovillari ha subito trasmesso gli atti.