«Convertitevi pubblicamente»: lo ha detto davanti a settemila fedeli giunti da Cassano Jonio a pochi giorni dall’ultima operazione della magistratura
Ben settemila fedeli provenienti dalla Diocesi di Cassano all’Jonio, accompagnati dal loro vescovo monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, sono stati ricevuti ieri in udienza da Papa Francesco.
A otto mesi esatti dalla visita del Pontefice proprio a Cassano, il 21 giugno scorso.
Nell’aria, ancora, la dura scomunica che in terra di Calabria Papa Bergoglio lanciò ai boss della ‘ndrangheta, a distanza d’una settimana appena dall’ultima operazione di magistratura e forze dell’ordine proprio nel Cassanese.
«Coloro che nella loro vita hanno percorso la strada del male, i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati»: con queste parole il Papa celebrò l’omelia davanti a 250mila persone arrivate nella cassanese spianata di Sibari. Un anatema che toccò profondamente gli animi.
Durante l’udienza di ieri il Papa ha ricordato a quanti hanno scelto la via del male di riconvertirsi, in un invito pressante, ad abbandonare ogni affiliazione ad organizzazioni mafiose: «Aprite il vostro cuore al Signore» è il grido che ha echeggiato tra gli applausi. E poi: «Chi ama Gesù ascolta ed accoglie la sua parola, se lo fa in maniera sincera non accetta in nessun modo le opere del male. Non si può essere cristiani e violare la dignità delle persone; non si può essere cristiani solo dal punto di vista esteriore, per mostrare agli altri la propria religiosità apparente, bisogna esserlo dentro al cuore ed agire nel rispetto del vero cristiano. La conversione non avviene mediante il rito della Comunione, se poi si continua a sconfinare nell’illegalità facendo dell’arroganza e della cattiveria il proprio stile di vita. Fratelli e sorelle di Cassano – ha detto il Papa- la vostra terra è un dono di Dio, la sua bellezza è un patrimonio da preservare e tramandare a tutte le generazioni future. Occorre il coraggio d’ognuno, ad iniziare dalle istituzioni, affinché questa terra sia protetta dagli sfregi meschini di chi ha in mente solo il proprio interesse; perciò opponetevi alla cultura della morte e siate testimoni del Vangelo della vita, la luce della parola di Dio e il sostegno dello spirito santo vi aiutino a guardare con occhi nuovi e disponibili alle tante nuove forme di povertà che gettano nella disperazione tanti giovani e tante famiglie».
Papa Francesco ha ringraziato i fedeli della Diocesi cassanese per aver lasciato a disposizione della Cei monsignor Galantino, il quale ha dovuto fare spesso la spola con Roma: «Credo che sia il momento – ha detto – di pensare di darvi un altro pastore». I pellegrini hanno prontamente risposto «No!».
Il Papa ha quindi salutato anche gli altri vescovi presenti, tra i quali v’era pure l’Eparca di Lungro: «La Chiesa in Calabria accoglie tradizioni e riti diversi, che esprimono la varietà dei doni che arricchiscono la Chiesa di Cristo».
Francesco ha poi ringraziato la comunità “Emmanuel” che nella diocesi di Cassano accoglie i giovani devastati dalla droga: «Vi siete messi accanto a giovani e adulti sottomessi alla droga, avete abbracciato il Signore, seminate ovunque speranza, specialmente ai giovani a cui essa è preclusa; a tutti quelli che vivono l’esperienza del dolore, donate segni concreti, siete come il buon samaritano che unge le ferite di chi soffre col balsamo della vicinanza e dell’affetto».
E ha concluso: «Su tutti voi qui presenti e sull’intera Diocesi di Cassano all’Jonio invoco la protezione di Maria Santissima, che voi venerate coi titoli di Madonna della Catena e Madonna del Castello. Vi accompagni anche la mia Benedizione, e, per favore, non dimenticatevi di pregare per me».